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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

"Assunzioni, tangenti, gare e bilanci taroccati all'Ast": l'ex direttore e altri 11 a processo

Andrea Ugo Enrico Fiduccia e l'ex presidente del Cda Carmelo Maria Tafuri assieme ad un'altra imputata hanno chiesto l'immediato e per loro il dibattimento è già iniziato. Rinviati a giudizio dipendenti e imprenditori. Il giudice ha disposto un solo proscioglimento, quello di Teresa Maniscalco

"U iocu forte u fa a politica", così diceva in un'intercettazione l'ex direttore generale dell'Ast, Andrea Ugo Enrico Fiduccia, che era a capo di un'azienda a totale partecipazione della Regione, ma che - secondo la Procura - sarebbe stata (mal)gestita in maniera privatistica, con pressioni, favori, gare taroccate e appalti affidati agli "amici", assunzioni clientelari (e suggerite proprio dal mondo politico) e bilanci ritoccati per far quadrare conti che non tornavano. Adesso il giudice per l'udienza preliminare ha deciso di rinviare a giudizio 9 persone e di proscioglierne una, Teresa Maniscalco, assistita dall'avvocato Michele de Stefani.

Lo scandalo - che ha avuto pesanti ripercussioni sulla tenuta dell'Ast - era venuto a galla un anno fa, il 22 febbraio, con l'inchiesta "Gomme lisce" della guardia di finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Andrea Fusco, che aveva portato anche all'arresto dello stesso Fiduccia.

Senza curriculum e senza meriti: così si entrava all'Ast

Fiduccia, così come l'ex presidente del Cda, Carmelo Maria Tafuri, e Teresa Salamone, che sarebbe stata assunta all'Ast per i suoi rapporti con Francesco Cascio avevano chiesto il giudizio immediato e sono già a giudizio, ma PalermoToday ha appreso la notizia soltanto oggi. Il processo per gli altri imputati inizierà invece il 5 giugno davanti alla terza sezione del tribunale. Non è escluso che i due dibattimenti possano essere riuniti.

Oggi il gup ha rinviato a giudizio Felice Maria Genovese, revisore contabile del bilancio dell'Ast, Giuseppe Carollo, componente ufficio legale e affari generali, gli imprenditori Alessio Porzio, amministratore della Porzimark srl di Cannara (Perugia), Alberto Carrotta, ammnistratore della società Officine del turismo srl, Massimo Albanese referente della stessa società, Giovanni Amico, Giovanna Monteleone, Beatrice Manno, Orsola Porretto e Salvatore Porretto.

Il revisore compiacente: "Caro Nello, abbiamo lavorato con onestà..."

L'unica imputata per cui è stato disposto il non luogo a procedere è Maniscalco, che era accusata di aver stilato il verbale del Cda del 24 luglio del 2020, indicando un saldo poisitivo di oltre 900 mila euro (successivamente ritoccato). Un dato che, secondo gli inquirenti, la donna non avrebbe potuto conoscere quel giorno. La sua difesa ha però dimostrato che la sua funzione in quella riunione era appunto soltanto quella di verbalizzare e che aveva riportato le affermazioni di Amico. Un dato che è stato confermato anche grazie a delle indagini difensive, che hanno fatto emergere come lo stesso Amico, sempre quel giorno, avesse anticipato la cifra con una mail. 

Assunzioni, penna e portafoglio griffati: "Ecco i regali per il direttore"

In una delle intercettazioni emergevano le lamentele di Tafuri perché l'Ast "sta diventando l'ufficio di collocamento di Forza Italia". Fiduccia in un'altra conversazione spiegava: "Mi mannaru a chiamare all'Ars e mi riettero nu bellu papello", riferendosi ad un elenco di 50 persone da assumere nell'Ast. Secondo la Procura, inoltre, Fiduccia, per favorire l'azienda "Officine del tursimo" avrebbe anche ottenuto dei "regali", tra cui la promessa di far assumere due nipoti e la figlia, ma anche una penna Montblanc "edizione limitata" e un portafoglio della stessa marca con incise le sue iniziali.

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