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I retroscena

Senza curriculum e meriti, così si entrava all'Ast: "Lo prendo come autista? Ma non l'ha mai fatto"

Le intercettazione del blitz "Gomme lisce" in cui il direttore Ugo Fiduccia, finito ai domiciliari, faceva i nomi di 84 "raccomandati", che avrebbero potuto scegliere anche la sede in cui lavorare. "Chistu è muraturi, m'u riettiru in assessoratu". Il gip: "Assunzioni pilotate, regali ai politici di riferimento a spese della Regione"

Non solo un "bello papello", ma anche "pizzini" in cui sarebbero stati appuntati i nomi dei "raccomandati" da far assumere all'Ast attraverso l'agenzia di lavoro interinale Inhr. Nomi che "ni riettiru in assessuratu", come diceva il direttore generale dell'azienda trasporti a totale partecipazione della Regione, Ugo Fiduccia, e che spesso, come hanno intercettato gli inquirenti, non avrebbero avuto alcuna competenza nel settore. Non solo: per entrare all'Ast alcuni non avrebbero mai neppure sostenuto un colloquio di persona ed altri avrebbero mandato il curriculum soltanto dopo, cioè quando il loro nome "segnalato" sarebbe finito tra quelli da far entrare in servizio. Curriculum in alcuni casi vuoti o con mansioni - muratore, giardiniere - totalmente estranee al settore, oppure posti passati di padre in figlio. Senza alcun merito, dunque.

Nell'inchiesta "Gomme lisce" della guardia di finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Andrea Fusco, ci sono due conversazioni (del 28 gennaio e del 22 settembre del 2020) cruciali su questo tema: Fiduccia, che è finito ai domiciliari, parla con i rappresentati dell'agenzia di lavoro interinale, Mario Salbitani e Giuseppe Telesca (entrambi interdetti per un anno dal gip) e fa, nel primo caso, 34 nomi, e nel secondo 50. Ogni "raccomandato" viene valutato - a volte in maniera quasi comica - e accontentato anche riguardo alla sede di assunzione. Secondo gli investigatori degli 84 nominati sarebbero stati poi effettivamente contrattualizzati in 63.

Il gip: "Assunzioni come regali ai politici a spese della Regione"

Il gip Marco Gaeta, condividendo la ricostruzione della Procura, non usa mezzi termini sull'argomento: "E'emerso con straordinaria nitidezza il fenomeno delle assunzioni di personale legate a logiche politiche; assunzioni 'pilotate' che hanno fatto dell'Ast una scatola contenitrice di lavoratori non necessari all'azienda ma ad essa di fatto imposti da Fiduccia, veicolatore delle richieste dei politici di riferimento. Le intercettazioni trascritte assumono un'evidenza tale da non richiedere spiegazioni o interpretazioni". E aggiunge: "E' stato di fatto eluso e aggirato il divieto imposto dalla Regione alle sue imprese partecipate di assumere nuovo personale dipendente. Le conversazioni danno adeguata contezza della superfluità di molte richieste di somministrazione di lavoratori, veri e propri regali ai politici di riferimento interessati a procurare un lavoro a parenti e conoscenti, il tutto con pesanti ricadute sulle casse della Regione e dell'Ast".

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Il pm: "Solo una parvenza di regolarità e meritocrazia"

La guadia di finanza, a campione, a sentito 5 dei lavoratori compresi negli elenchi di Fiduccia: tre di loro hanno detto che sono stati assunti senza alcun colloquio di persona, ma solo con l'invio del curriculum alla Inhr; un altro, assunto come manutentore a Palermo, non avrebbe alcuna esperienza nel campo meccanico e in quello dei trasporti e soltanto l'ultimo avrebbe effettivamente svolto un colloquio a Siracusa. Per questo, ad avviso degli inquirenti, "la presentazione dei curricula era solo una formalità per dare una parvenza di regolarità e di meritorcrazia alle assunzioni dei 'raccomandati'".

"Ci mettiamo il figlio al posto del padre"

Nelle conversazioni intercettate, Fiduccia, dopo aver indicato dei nomi dice: "Vabbè noi facciamo richiesta due meccanici, un tappezziere  e un carrozziere... i due meccanici ce li avete... Vi tirate a chistu, va bene?". In un altro caso: "Chistu è u figghiu i l'ex capo officina di Trapani... Ci mettiamo il figlio al posto del padre".

"C'è questo che rompe le palle, dice che non c'è merito..."

Telesca parlava poi della vicenda di un altro candidato, che sarebbe stato peraltro raccomandato dall'ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo: "Questo gliel'abbiamo mandato perché già l'altra volta l'abbiamo mandato indietro senza motivo, questo ha cominciato un po' a rompere le palle, non è che ha fatto casino, però, giustamente, dice 'vedi, non c'è meritocrazia', come a dire 'scusa ma tu lavori a tempo indeterminato, lì rischi di farti un contratto due, tre mesi e resti a casa, perché so' temporanei', mi ha detto 'no, ma a me proprio mi piacerebbe entrare, io il merito ce l'ho, voglio proprio vedere perché secondo me era già tutto scritto, tutto assegnato, voi vi date i nomi'... insomma ha fatto un po' una storia su questo".

"E' segnalato da Raffaele Lombardo"

Fiduccia chiedeva: "E chistu come si chiama?", Telesca diceva il nome e aggiungeva: "E l'autista lo sa fare davvero...", ma Fiduccia replicava: "E chistu segnalato è". Telesca quasi incredulo: "Ah, pure segnalato questo allora? Ma che cazzo è allora..." e Fiduccia: "E' un cretino, una testa di cazzo". Poi Telesca faceva riferimento al presunto "segnalatore": "Questo sai chi.... come si chiama? Di Catania... l'ex presidente della Regione... Raffaele Lombardo".

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"Chistu m'u riettiru in assessoratu..."

I candidati avrebbero potuto scegliere anche la sede dove lavorare. La loro assunzione, quindi - come rimarca anche il gip - non sarebbe stata ancorata alle reali esigenze dell'Ast. Diceva Fiduccia: "Siracusa questo voleva? Vabbè allora facemo Siracusa, dai". I tre cercavano poi un altro curriculum e Fiduccia sottolineava: "Picchì m'u riettiru in assessoratu, chista, a nicaredda... Vediamo se c'è perché se no chista fa comu 'na pazza". Ma il direttore generale si preoccupava anche della reazione dei sindacati: "Chistu era autista, però lo sto pigliando come operaio, dico operaio generico, se no mi attacano i sindacati" e ancora: "Sì, minchia appena ai sindacati ci arrivano 'sti cose, 50, 40, cuose, impazzisceno!".

"Ci vanno, si no va fa 'nto c..."

Fiduccia spiegava poi: "Però i nomi v'i signate ora accussì poi restano, prendiamo ora Palermo... a Palermo dovremmo prendere..." e "abbiamo avuto due con questo cognome, uno megghiu i n'avutro". O ancora: "A Siracusa, sì ci vanno, ci vanno, si un ci vannu va fa 'nto culu... intanto non è l'impegno pi Catania, li a fari travagghiari" e "quindi a Catania abbiamo detto chiddi, Siracusa abbiamo detto 12, perfetto".

"Non c'è scritto niente? E' un autista"

Telesca si soffermava poi su un curriculum: "Non c'è scritto niente?" e Fiduccia: "E vabbè sarà autista". Telesca stabiliva: "Ci facciamo mandare il curriculum e vediamo se è autista". Su un altro Fiduccia diceva: "Chistu è autista" e Telesca: "Macché, che autista, scendi giù, no autista, che fa adesso... mi disse: 'Io non l'ho mai fatto'".

"A questo gli ho aggiustato il curriculum così..."

Poi c'era il caso di un candidato che non sarebbe stato in grado neppure di scrivere il suo curriculum e così Fiduccia lo avrebbe sistemato:"Voi avete un curriculum però era a testa di cazzo, infatti c'u fici aggiustari, iu ci misi che ha fatto... trasporto, chistu ri prima lo strappate, il vecchio era questo qua, ve lo portate per annullarlo... perché c'era che ha fatto l'autista, ma non aveva esperienza di trasporti, i ci misi rui cosi... in modo tale che...".

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Il direttore voleva poi evitare problemi: "Nun facemo ca chistu avi omonimi e facemo cocchi minchiata cu questo qua". I tre si trovavano poi davanti al caso quasi comico di un canditato dal curriculum "vuoto". Era Salbitani a dire ridendo: "Sì allora il curriculum, sali, questo è il suo curriculum, sali, sali, tutto vuoto, sali, fermo: 'Operaio, commesso, muratore, autisti' ora mi butto..." e Fiduccia: "Ma che su pazzi!", Salbitani: "Sia mai succede qualcosa...".

"Chistu è muraturi, ma su pazzi!"

Telesca segnalava poi il caso di un presunto assenteista: "Lui è un altro che sta prendendo una brutta piega... ha fatto già uno, 2, 3, solo a settembre giò ha fatto 3 giorni, 4, 2 giorni, già ha fatto 10 giorni" e Fiduccia: "Ma chistu viri ca avi qualche cose, picchì chistu è una brava persona". Alla fine Fiduccia diceva: "Erano cincu, ci n'è un burdellu, ri cincu semu arrivati a sapiddu quantu... e allora chistu, l'ultimu pizzinu chi ci rettiru all'assessuratu... chistu è di la vicino, la zona di iddi, l'assessuri... muraturi è... ma su pazzi".
 

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