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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Sì alla ricollocazione nelle partecipate della Regione: per 2.500 ex Pip dopo oltre 20 anni finisce l'era del precariato

Via libera dal Consiglio dei ministri alla norma dell'Ars che prevede la copertura economica. I 2.500 lavoratori del bacino Emergenza Palermo potranno avere un contratto a tempo indeterminato. Russo (Cisal): "Traguardo quasi raggiunto"

Dopo oltre un ventennio finisce l'era del precariato per i circa 2.500 lavoratori ex Pip. Ieri il Consiglio dei ministri ha validato la manovra finanziaria approvata a settembre dall'Ars che dà copertura economica alla ricollocazione di questi lavoratori (finora dei veri e propri sussidiati) nelle società partecipate della Regione. Gli ex precari del bacino Emergenza Palermo potranno così avere un contratto a tempo indeterminato, a patto che aderiscano al piano di ricollocazione che la Regione a breve dovrebbe avviare.

Domani alle 12, al termine di un sit-in in via Praga davanti al Centro per l'impiego, i rappresentanti sindacali verranno ricevuti dal direttore generale del dipartimento Lavoro, Gaetano Sciacca, per mettere a punto il modulo di adesione al piano di ricollocazione nelle partecipate.

"Con questo atto - spiega Mimmo Russo, sindacalista della Cisal - si potrà concretizzare il transito di questi lavoratori, in precedenza già stabilizzati, nelle aziende regionali con un vero e proprio contratto di lavoro e un monte ore che verrà calcolato in base ai servizi da svolgere. Ogni partecipata che assorbirà gli ex Pip avrà un 'corredo' di 10 mila euro per agevolarne l'inserimento. Abbiamo quasi raggiunto il traguardo".  

"Ora si è chiuso il cerchio e oltre 2.500 famiglie potranno contare su un reddito certo e su un impiego a tempo indeterminato", aggiunge Vincenzo Figuccia, deputato regionale di Prima l’Italia-Lega, ricordando il lungo iter legislativo che "ha finalmente dato dignità a questi lavoratori". Sono stati almeno tre i tentativi finiti sotto la scure del governo nazionale, prima del via libera di ieri.

Resta ancora da chiarire cosa succederà a coloro i quali decideranno di non aderire alla ricollocazione. "Sono dell'avviso - conclude Russo - che sia imprescidibile formalizzare i contratti. Chi sceglie di rimanere un sussidiato rischia di trovarsi con un pugno di mosche in mano, perché la Regione potrebbe non rifinanziare il bacino residuo dei precari".  

"Per oltre 20 anni il bacino degli ex Pip è stato illuso e mortificato. Dal Consiglio dei ministri, tenutosi ieri a Roma, si è appreso che la norma, mai è stata oggetto di valutazione di impugnativa, né di censura da parte del governo nazionale. Si va avanti dunque con la norma firmata dall’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao,  al quale va riconosciuto l’impegno e la dedizione in merito a questa vertenza. Adesso la palla passa alla Regione Siciliana e il prossimo governo regionale; il quale dovrà trovare risorse e soluzioni per un piano di stabilizzazione che sia equo e che dia certezza ai lavoratori", afferma il deputato regionale di Forza Italia, Edy Tamajo. 

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