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VIDEO | Centoventi eventi e un arazzo tratto da un cartone di Raffaello: torna la Settimana delle Culture

Appuntamento con la decima edizione, dedicata quest'anno alle donne afghane, da sabato 25 settembre al 3 ottobre. Musei, teatri, band musicali, artisti e compagnie teatrali. A Palazzo Abatellis esposto l'arazzo “Ananias e Saphira”

Centoventi eventi che guardano alla città, alle culture, alle comunità, alle forze dell’arte, dello spettacolo e della musica, ferme da troppo tempo. Dopo una nona edizione giocoforza social, La Settimana delle Culture ha deciso di varare la decima edizione in presenza, da sabato 25 settembre al 3 ottobre. Una settimana intensa di eventi e appuntamenti, con una “coda” per le mostre che spesso resteranno aperte per il mese di ottobre. L'edizione di quest’anno è dedicata alle donne afghane che stanno combattendo silenziosamente contro l’azzeramento del nuovo regime talebano che le riconduce al Medioevo. A Palazzo Oneto verrà esposta una foto simbolica di Tullio Fortuna che rappresenta una donna velata.

La città, malgrado le difficoltà legate alle limitazioni, ha risposto con entusiasmo e grande partecipazione: musei, teatri, band musicali, artisti, compagnie teatrali, associazioni daranno vita a tantissime iniziative, tutte autoprodotte dai singoli organizzatori nei diversi quartieri della città, dal centro storico alle periferie. Il comitato organizzatore – presieduto da Benedetto Viola – ha stilato il calendario che avrà anche un’anteprima: tra le celebrazioni dell’”Anno Sanzio” (i 500 anni dalla morte di Raffaello, anniversario che cadeva nel 2020, per forza declinato in questo 2021) sarà infatti esposto nel Sottocoro della Galleria di Palazzo Abatellis, l’arazzo “Ananias e Saphira” tratto dal cartone della serie realizzata da Raffaello per la Cappella Sistina. L’arazzo – splendido nei colori e nella fattura, parte della collezione privata di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona – farà parte di un percorso con pezzi coevi, costruito dalla direttrice dell’Abatellis  Evelina De Castro e da Giacomo Fanale; in mostra si trova esposta anche un’incisione, “Ananias et Saphira” del francese Nicolas Dorigny (1658-1746), realizzata su incarico della regina Anna d'Inghilterra ad acquaforte e bulino tra il 1711 e 1719 per celebrare la collocazione del cartone ad Hampton Court di fronte la consegna delle chiavi. Un pezzo straordinario per fattura e nitidezza, in stretto colloquio con altri pezzi della stessa collezione che aiutano a rileggerne il contorno storico.

Raffello è stato grande innovatore anche nella comunicazione, sosteneva la riproduzione e la diffusione dell'immagine, soggetto e composizione attraverso stampe multipli. Ricondotto dagli storici alle tessiture di Heinrich Mattens di Bruxelles degli anni 1620-1624, l’arazzo faceva parte di una serie, della quale si conosceva solo la Lapidazione di Santo Stefano nel castello du Plessis-Bourrè, ad Angers. E’ una preziosa testimonianza della fortuna che ebbero gli arazzi sistini e, con essi i cartoni esposti oggi al Victoria & Albert Museum di Londra. Gli arazzi furono da subito celebri per la loro bellezza e alcune corti d'Europa chiesero di replicarli. Nella definizione dei modelli copiati dai cartonisti tagliati per il telaio, venivano apportate varianti negli sfondi, nelle ambientazioni o nel numero delle figure con le bordure personalizzate, mentre lo schema del soggetto veniva replicato e reso immediatamente riconoscibile. L’esposizione è promossa dalla Settimana delle Culture e dal Rotary Club Palermo Est distretto 2110; apertura al pubblico da sabato, poi sarà visitabile sino al 7 gennaio.

Quest’anno La Settimana delle Culture racchiude in cartellone 120 eventi: in programma mostre, concerti, spettacoli teatrali, passeggiate culturali, conferenze, presentazioni di libri, laboratori per bambini e molto altro, per una grande festa della cultura. Ancora una volta, protagonista sarà Palermo, i suoi luoghi, alcuni molto conosciuti, altri meno noti. Fra questi, c'è Palazzo Oneto di Sperlinga, messo a disposizione con generosità da Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona; la grande Cuba, reso fruibile dalla Soprintendente Selima Giuliano; l’Oratorio dei Bianchi, che ospiterà una collettiva fotografica. La Fondazione Sicilia riaprirà le porte di Villa Zito e di Palazzo Branciforte, che ospiterà l’inaugurazione della manifestazione e, nella Cavallerizza e nello spazio di Monte Santa Rosalia, tre diverse mostre.

Uno spazio di assoluta novità è quello offerto dall’assessorato comunale alle CulturE ai Cantieri culturali alla Zisa: l’atteso Spazio Incolto allestito per gli spettacoli. Promossa dall’associazione Settimana delle Culture, nata con la guida di Gabriella Renier Filippone e oggi presieduta da Benedetto Viola, la “Settimana” è resa possibile grazie al lavoro di un comitato volontario e a titolo gratuito, composto da Clara Monroy, Anna Maria Ruta, Maria Antonietta Spadaro, Giorgio Filippone, Giacomo Fanale, Danilo Piccolo, Enza Cilia, Massimiliano Marafon Pecoraro, Fosca Miceli, Francesco Cammalleri, Bernardo Tortorici. La manifestazione, organizzata in collaborazione con il Comune, con l’assessorato regionale ai Beni culturali, con la Città Metropolitana di Palermo, l’Università, la Fondazione Sicilia, e numerosi partner privati. 

I numeri della decima edizione: 120 iniziative in cartellone: 24 mostre fra pittura, scultura e fotografia (di cui 5 collettive di pittura e fotografia con oltre 100 artisti), 30 fra teatro, concerti, cori e spettacoli di danza, 6 laboratori per bambini, 25 fra presentazioni di libri, conferenze o dibattiti, 14 visite guidate e passeggiate culturali, 6 documentari, reading e video installazioni, 4 performance fra musica, danza e pittura, e 9 altre iniziative.

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