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Cronaca

Quei bombardamenti su Palermo: Vie dei Tesori, boom di visite nel rifugio antiaereo sotto Palazzo delle Aquile

In giro per la città: la manifestazione fa registrare oltre 55 mila presenze in questo fine settimana appena trascorso. La chiesa di Santa Caterina è il sito più scelto, al secondo posto c’è una sorpresa: il Teatro Massimo apre il palcoscenico per l'occasione e mette insieme 1.800 visite

Le Vie dei Tesori continuano a fare il pieno. Oltre 55 mila visitatori anche questo weekend hanno scelto Palermo, tra palermitani e turisti tra oratori, chiese, bunker, voli, salotti: accolti ovunque da volontari, guide, studenti. La chiesa di Santa Caterina guadagna come sempre il podio, ormai è il sito sovrano di quest’anno, e questo fine settimana conteggia 2.100 visitatori.

Ma al secondo posto c’è una sorpresa: il Teatro Massimo ha aperto il palcoscenico solo questo weekend e ha messo insieme 1.800 visite, con il pubblico felice di entrare nel retro palcoscenico per carpire i segreti di scenografi e tecnici. Terzo sito più amato è il monastero di Santa Caterina (1.600 visitatori), con il suo chiostro nascosto, lontano dai rumori dei mondo circostante. Quarto sito scelto dal pubblico è il Loggiato San Bartolomeo (1.400 visitatori), da pochi mesi restituito alla città: molto apprezzata la terrazza, anche per una foto ricordo affacciati sul mare. C'è poi il rifugio antiaereo (1.250) sotto Palazzo delle Aquile – quest’anno visitabile soltanto il sabato e la domenica – con l’appassionato racconto della città bombardata.

Ma un’altra sorpresa sta da queste parti: trascinato dal racconto sul cinquantenario dal famoso furto della “Natività”, ha registrato un picco di visite anche l’Oratorio di San Lorenzo che mette insieme 1.050 presenze, accanto alla cupola del Santissimo Salvatore (1.020) da cui si ottiene una vista a trecentosessanta gradi sull’intero centro storico. Va sempre benissimo l’aeroporto di Boccadifalco che questa domenica ha accolto i suoi mille visitatori, con una sorpresa “sonora”: i giovanissimi strumentisti dell’orchestra nata in seno all’Istituto comprensivo “Don Rizzo” di Ciminna, con i “colleghi” dell’Istituto superiore “D’Alessandro”, hanno accompagnato le visite al suono dell’inno nazionale e di valzer gattopardeschi. Stefania Blandeburgo e Pietro Massaro hanno continuato con le loro visite teatralizzate e navigano sul sold out.

Apprezzata anche la mostra che racchiude la rimaterializzazione di tele disperse di Van Gogh, Monet o Tamara de Lempika, nel sottocoro di Palazzo Abatellis, che apre (con un coupon diverso) anche le terrazze e i laboratori di arazzi.

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