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Cronaca

Ufficio scorte di palermo al collasso, il Siulp protesta: "Rispetto per i colleghi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

È innegabile che viviamo in un periodo di costante emergenza, determinata dal mancato "turn over" del personale della Polizia di Stato e dai continui tagli lineari operati indiscriminatamente in tutti i settori che contribuiscono al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica del nostro Paese. Meno volanti, meno pattuglie sul territorio, organici in sofferenza ma va bene così. La parola d'ordine è una sola: RISPARMIARE.

Naturalmente, questa smania di economizzare il servizio svolto in favore della cittadinanza, nella fattispecie per cittadini in grave pericolo di vita, sui quali il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica ha deciso di investire fortemente, assegnando uomini e auto per assicurarne l'incolumità, non risparmia neanche l'ufficio che è passato alla storia per aver dato un alto tributo di sangue per la lotta alla mafia: L'UFFICIO SCORTE.

Ad ogni ricorrenza delle stragi vediamo scorrere i soliti fiumi di lacrime da parte delle autorità che accorrono da ogni parte d'Italia per manifestare vicinanza a quei colleghi che garantiscono la sicurezza agli scortati.

Ma è un falso sostegno. In verità, non frega niente a nessuno. È triste ammetterlo ma spente le luci della ribalta, nulla di tutto questo ha poi riscontro nella vita reale di tutti i giorni, poiché i colleghi che giornalmente affrontano l'incognita di un servizio ad alto rischio, non sono rispettati per come meritano.

Non è nostra abitudine strillare e buttarla in gazzarra perché il nostro stile ci impone di cercare sempre il ragionamento, la giusta mediazione per arrivare a fornire un servizio ottimale al cittadino, avendo però condizioni dignitose per i nostri colleghi ma è corretto evidenziare che ormai i servizi delle vigilanze dinamiche sono al collasso. E siamo vicini al punto critico in cui la sicurezza non è più assicurata come dovrebbe. Personale stanco, demotivato e sfruttato fino allo sfinimento.

Quando il servizio delle "Sirio", prettamente di competenza dell'ufficio di gabinetto viene passato interamente a carico dell'ufficio scorte; quando una vigilanza importante di una nota personalità, solitamente suddivisa fra ufficio scorte e ufficio di gabinetto, passa interamente alle vigilanze dinamiche; quando il servizio di capo posto della caserma "Lungaro" viene assegnato per più turni alla settimana all'ufficio scorte, in quanto altri uffici non hanno abbastanza personale; quando l'armeria delle scorte è diventato un porto di mare, dove passa tutto e tutti, allora sembra che passi il segnale che l'ufficio scorte è diventato soltanto un serbatoio di personale da utilizzare anche per altre incombenze, dimenticando quelli che sono i precipui compiti che da sempre vengono svolti da quei colleghi. E per non parlare dei colleghi impiegati in servizi esterni, solo per poche ore, spesso sostituiti con altro personale con cambio sul posto perché la parola d'ordine è una sola: RISPARMIARE.

Con tutto il rispetto per i ragionieri, svilire in questo modo un ufficio, riducendo tutto ad una continua ricerca della riduzione della spesa a discapito della qualità della vita dei colleghi, delle loro aspettative e dell'efficienza del servizio, nella migliore delle ipotesi è da incoscienti. Nella peggiore, sarebbe opportuno cambiare tutto. E non ci riferiamo ai colleghi che responsabilmente, cercano di svolgere quotidianamente il servizio, nonostante le continue difficoltà alle quali vengono sottoposti. A buon intenditore, poche parole

Palermo, 8 Luglio 2015

Il Segretario Regionale

Nunzio Naccari

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