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Cronaca

Telefonate “sospette” al pm Tartaglia Si deciderà sulle misure di protezione

Dal mese scorso Tartaglia è stato inserito nel pool sulla trattativa Stato-mafia. Si terrà lunedì l'udienza preliminare per il processo: davanti al Gup Morosini convocati 12 imputati fra cui Massimo Ciancimino

Il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica discuterà oggi la proposta di assegnare al pm Roberto Tartaglia una misura di protezione, dopo alcuni "segnali" minacciosi ricevuti dal giovane magistrato, che dal mese scorso è stato inserito nel pool sulla trattativa Stato-mafia. Tartaglia ha ricevuto telefonate di dubbia provenienza, ha notato interferenze sul cellulare ed era con il collega Nino Di Matteo (anche lui nel pool coordinato dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia) quando con una telefonata uno sconosciuto ha voluto "far sapere" a entrambi che sapeva che i due erano insieme. Per questi fatti su cui sono state presentate relazioni di servizio, mandate alla Procura di Caltanissetta, competente ad indagare quando vittime di reati sono magistrati del distretto di Palermo, e alla Procura generale.

Proprio il reggente di quest'ultimo ufficio, l'avvocato generale Ignazio De Francisci, proporrà misure di protezione nei confronti del collega: si può andare dalla "vigilanza dinamica radiocollegata" all'auto blindata e alla tutela. Gli episodi riscaldano comunque ulteriormente il clima, in vista dell'udienza preliminare per la trattativa, prevista per lunedì prossimo nell'aula bunker di Pagliarelli: davanti al Gup Piergiorgio Morosini sono stati convocati 12 imputati, 5 capimafia, 3 alti ufficiali dei carabinieri, 3 uomini politici e Massimo Ciancimino. L'inserimento di Tartaglia (30 anni, in magistratura da un anno e mezzo) era stato criticato, in Procura, perchè il capo dell'ufficio, Francesco Messineo, non avrebbe seguito criteri legati all'anzianità e al numero delle "applicazioni" all'antimafia dei Pm che si occupano di inchieste ordinarie.

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