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Cronaca

Fili pericolanti e rifiuti, sequestrato "campo nomadi" alla Favorita: "Salute a rischio"

Così ha deciso il gip che vuole fare chiarezza su come, negli anni, siano stati installati silos per l'acqua e impianti elettrici precari. Ma nessuno degli "ospiti" per il momento dovrà andare via. Orlando: "Stanziati 900 mila euro per percorsi d'integrazione"

Sequestrato il campo nomadi al Parco della Favorita. Così ha deciso ieri il giudice per le indagini preliminari Walter Turturici che ha firmato il provvedimento al termine di un’attività d’indagine sull’occupazione dell’area compresa tra viale del Fante e via Case Rocca con il suo utilizzo per finalità abitative, tra situazioni di pericolo per gli abitanti e rischi d’inquinamento. Nominato custode dell’area il comandante della polizia municipale, Gabriele Marchese. Nel procedimento aperto nel 2017 a carico d'ignoti il giudice, oltre all'occupazione abusiva del terreno, ipotizza reati collegati all'installazione di silos per l'acqua e di un "impianto elettrico precario e altamente pericoloso". Ma gli ospiti restano dove sono sino alle prossime mosse che saranno discusse tra autorità giudiziaria e Amministrazione comunale.

"Questo provvedimento - affermano il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore Giuseppe Mattina - è la conferma della necessità e urgenza di dare attuazione al progetto che è già inserito e finanziato con il Pon Metro per la definitiva dismissione del campo". Per fare questo bisognerà procedere alla "ricollocazione dei suoi attuali 100 abitanti circa 100 e all'intensificazione dei percorsi di integrazione. Quello del definitivo abbandono del campo - si legge nella nota - è per altro un obiettivo che la stessa comunità Rom di Palermo si è dato". Un progetto che servirà anche ad intraprendere gli interventi necessari per l’area che ricade nella zona B della riserva naturale di Monte Pellegrino."La proposta dell’amministrazione comunale di anticipare le risorse prevista dal Pon Metro - commentano i consiglieri di Sinistra Comune, Giusto Catania, Barbara Evola, Katia Orlando e Marcello Susinno - è una scelta giusta che potrà consentire di avviare tutte le procedure per una fioriuscita delle persone dal campo e per la successiva riqualificazione di quella porzione di parco della Favorita che dovrà essere restituita alla città senza, tuttavia, perdere la memoria della sua trentennale funzione. Chiediamo al sindaco e alla commissione toponomastica, dopo aver dismesso il campo Rom, di intestare quell’area a Fatima Del Castillo, maestra della scuola De Gasperi ed animatrice sociale della nostra città, che ha contribuito col suo lavoro a rendere migliore Palermo costruendo relazioni forti con la comunità Rom".

Ad essere oggetto dell'indagine e del provvedimento sono in particolare due elementi: la presenza di discariche all'interno dell'area, con gravi rischi per la salute e l'incolumità sia degli abitanti, sia di quanti si trovano a transitare o vivere nelle immediate vicinanze e con gravi rischi di inquinamento sia dell'aria che dei terreni; la mancata attivazione, da parte di funzionari pubblici comunali, di provvedimenti volti alla ricollocazione degli abitanti e, nelle more, alla rimozione delle condizioni di pericolo e insalubrità legate soprattutto all’assenza di impianto idrico-fognario e alla presenza di impianti elettrici abusivi e non a norma.

Il progetto, inserito nel Pon Metro con uno stanziamento di circa 900 mila euro, prevede la presa in carico di quei nuclei familiari e quei singoli che decideranno di abbandonare il campo, partecipando ad un "percorso di accompagnamento alla casa con progetto personalizzato, in relazione al numero di componenti del nucleo e/o ai soggetti interessati e alla complessità e gravità della situazione sociale". Quindi non soltanto un progetto per la soluzione dell'emergenza abitativa ma anche di accompagnamento sociale, attraverso percorsi di formazione, facilitazione dell'autoimpiego e dell'autoimprenditorialità, il sostegno ai percorsi scolastici dei minori.

Proprio su quest'ultimo tema, nei giorni scorsi ha preso avvio il progetto per l'inclusione dei bambini rom, sinti e camminanti, finanziato in parte con fondi comunali e in parte con fondi del Pon Inclusione. Alla luce di questa notizia il Comune ha annunciato che chiederà di rendere disponibili quelle somme previste per la dismissione del campo e inserite nella programmazione del 2019.

M5S: "Comune ammetta proprie responsabilità"

"Il provvedimento è solo un ulteriore drammatica dimostrazione dell’inadeguatezza del sindaco - commenta il consigliere Igor Gelarda - e del suo sistema di gestione. E denuncia nei fatti le sue vere motivazioni: interviene strumentalmente e pubblicamente sul tema dei bambini e dei migranti ma dimentica per oltre 18 anni bambini e rifugiati che sono sotto la sua responsabilità e per i quali avrebbe potuto e dovuto fare qualcosa in questi anni. Invitiamo ancora una volta il sindaco ad occuparsi prima della città e poi del resto. La storia del campo nomadi è la prova che anche a Palermo, senza bisogno di spingersi alle coste della Libia, ha persone a rischio, immigrati e bambini da salvare. Stamattina presenterò un'interrogazione consiliare molto dettagliata in cui chiederò che il sindaco spieghi bene ai cittadini e al consiglio comunale come è stato gestito questo campo in questi vent'anni".

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