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Studenti contro l'alternanza scuola-lavoro: ex Provveditorato occupato e corteo in centro

Gruppi di alunni e lavoratori sono entrati all'interno degli uffici di via San Lorenzo per protestare dopo le morti dei due giovani, Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, impegnati in uno stage. Una delegazione di allievi alla Regione ha incontrato l'assessore Lagalla

L'occupazione dell'ufficio scolastico provinciale di via San Lorenzo e una manifestazione in centro. Gruppi di studenti e lavoratori hanno protestato oggi contro l'alternanza scuola-lavoro dopo le morti di Lorenzo Parelli, 18 anni, e Giuseppe Lenoci, 16 anni. "Le nostre vite valgono più del vostro profitto. Basta alternanza scuola-lavoro". Questa la frase scritta sullo striscione apparso questa mattina all'interno dei locali dell'ex Provveditorato agli studi. L'azione rientra dentro una giornata di mobilitazione collettiva a Palermo, sviluppata contemporaneamente in diverse piazze.

L'occupazione dell'ex Provveditorato

Questa mattina intorno alle 9 un gruppo di studenti e lavoratori è entrato all'interno dell'edificio di via San Lorenzo 312, esponendo uno striscione di protesta. Gli studenti hanno deciso, di comune accordo ad alcuni lavoratori, di entrare simbolicamente dentro la struttura ed occupare temporaneamente la sede dell'ex Provveditorato.  "Anche questa volta, a pochi giorni di distanza dalle morti di Lorenzo e Giuseppe - si legge in un comunicato dei militanti di Antudo Palermo - gli studenti si sono dimostrati pronti e determinati nel manifestare contro il sistema dell'alternanza scuola-lavoro e dello sfruttamento. Sia a scuola che nei luoghi di lavoro, infatti, i profitti di pochi costano troppo spesso la morte di migliaia di persone. Studenti e lavoratori sono stanchi di vivere in un sistema che li vede sacrificabili, ingranaggi di un meccanismo che produce precarietà e sfruttamento".

La manifestazione in centro

Sempre questa mattina, gruppi di studenti sono tornati in piazza contro l’alternanza scuola-lavoro. Il liceo scientifico Einstein, il Benedetto Croce, l’Umberto I, il Basile di Brancaccio, il Meli, il Vittorio Emanuele III: sono alcune delle scuole ch ci sono organizzate per tornare a manifestare. "Di questa scuola che uccide e non ci ascolta non ne possiamo più. Oggi in tutta Italia gli studenti si riprendono le strade per chiedere l’abolizione dell’alternanza-scuola lavoro. La formazione si fa nelle aule, studiando, spingendo i giovani a sviluppare un approccio critico rispetto alle ingiustizie sociali, allo sfruttamento lavorativo, contro la guerra. Non si fa nei posti di lavoro, in cui diventiamo manodopera gratuita che sostituisce i lavoratori", afferma Nicoletta Sanfratello del liceo Umberto I. 

Gli studenti sono partiti da piazza Verdi, per raggiungere piazza Indipendenza, per incontrare l’assessore regionale alla Formazione, Roberto Lagalla. Secondo i manifestanti la Regione dovrebbe intervenire per far arrivare le rivendicazioni degli studenti siciliani al Miur. "Nella critica all’alternanza va aggiunta un’analisi sulle specifiche condizioni che vive la Sicilia. Qui l’offerta lavorativa è la più scarsa e precaria di Italia e i percorsi di Pcto che ci vengono proposti sono di bassissima qualità, quasi mai utili alla nostra formazione. La Regione ha esclusiva competenza sui percorsi duali di formazione, chiediamo all’assessore e al governo regionale un impegno concreto sugli stage e tirocini della formazione professionale, per garantire massime condizioni di sicurezza. Per l’alternanza potrebbe fare pressione al governo centrale affinché si ascoltino le nostre richieste", dice Giorgio Caruso del liceo scientifico Einstein. 

Infine, gli studenti si rivolgono alla Regione perché recentemente l’ufficio scolastico regionale ha firmato un accordo con l’esercito italiano per far svolgere le ore di alternanza scuola-lavoro dentro le caserme.  "Attacchiamo pesantemente questa scelta e chiediamo che l’accordo venga eliminato", conclude Andrea Cascino del liceo Basile.

"Abbiamo ascoltato le preoccupazioni dei ragazzi in tema di sicurezza nelle scuole e nelle attività connesse all'alternanza scuola-lavoro (Pcto), ma anche riguardo alle prove scritte per i prossimi esami di maturità, in un periodo segnato da una pandemia che inevitabilmente ha compromesso le opportunità educative. Abbiamo preso l'impegno, come governo Musumeci, di raccordarci con le istituzioni nazionali e locali competenti. Ci faremo, infatti, tramite delle istanze degli studenti siciliani che produrranno un documento dettagliato, da trasmettere al Ministero dell'Istruzione e alla Conferenza Stato-Regioni, come contributo della Sicilia al processo di revisione in corso delle regole che riguardano i percorsi Pcto", dichiara l'assessore Lagalla, che ha incontrato a Palazzo Orléans una delegazione di studenti.

L'assessore ha ribadito la necessità di non demonizzare il concetto di alternanza scuola-lavoro, che è invece molto utile a una formazione completa e condivisa in tutti i Paesi europei. "Certamente – ha sottolineato Lagalla – oggi c'è bisogno di una revisione, che deve partire da alcune condizioni fondamentali: sicurezza e regole precise da fissare a livello nazionale per assicurare responsabilità e coerenza col profilo di studi". Aspetti che l'assessore regionale discuterà anche con l'Ufficio scolastico regionale per la Sicilia.

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