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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Libertà / Via XX Settembre

"No alla cassa integrazione, sì al lavoro", presidio delle tute blu Fincantieri

Una settantina di operai ha dato vita a una protesta sotto la sede di Confindustria, in via XX settembre. Una delegazione di lavoratori e rappresentanti sindacali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil ha poi incontrato i delegati aziendali

Continua la protesta dei lavoratori di Fincantieri. Una setttantina di operai ha dato vita a un presidio sotto la sede di Confindustria, in via XX settembre. Una delegazione di lavoratori e rappresentanti sindacali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil incontrerà delegati aziendali per discutere della incontrerà richiesta di Fincantieri di avviare la cassa integrazione nello stabilimento palermitano, a partire dalla prossima settimana. "No alla cassa integrazione, sì al lavoro come negli altri cantieri", "Non vogliamo l'elemosina ma lavoro sicuro", sono gli slogan scanditi al megafono.

Oltre ai lavoratori del Cantiere Navale, sui quali pende la richiesta di cassa integrazione, sono presenti lavoratori dell'indotto storico del cantiere, che hanno in gran parte esaurito gli ammortizzatori sociali. Nutrito il gruppo di dipendenti della cooperativa la Spavesana, che si occupa di sabbiature. Il 21 novembre gli ultimi 15 lavoratori su 40 in totale concluderanno le lavorazioni. E resteranno anche loro senza reddito come gli altri. Ci sono i pittori della cooperativa I Picchettini, che si occupano della spazzolatura delle navi e di impianti provvisori, anche loro in 85 senza ammortizzatori sociali. "A queste imprese in emergenza si aggiunge la fine delle attivita' per tutti i saldatori, i carpentieri le imprese di pulizia e gli addetti alla mensa - dichiara Francesco Foti, segreteria Fiom Cgil Palermo - Da domani 700 lavoratori sono fermi e senza un reddito".

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