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Cronaca

Nuovi spazi gioco, sezioni primavera e nidi accreditati: il piano per l'Infanzia del Comune

Presentati i progetti per l'anno scolastico 2018/2019, che sono stati racchiusi nel libro “Narrare le Infanzie. Differenze, diversità, diritti/doveri”. Il sindaco Orlando: "Il piano darà risposte ad altri 285 bambini nella fascia d’età 0-3"

Apertura di due centri genitori-bambini, di tre nuove sezioni primavera completamente gratuite per i bambini tra i 24 e i 36 mesi (che si vanno ad aggiungere a quella attivata già quest’anno), sette spazi gioco e due nuove strutture accreditate per ridurre al minino le liste d’attesa degli asili nido. E’ il piano per l’infanzia dell’assessorato alla Scuola per il prossimo anno scolastico, contenuto in una guida che sarà presentata in occasione del convegno nazionale “Narrare le Infanzie. Differenze, diversità, diritti/doveri”. L'appuntamento, organizzato dall'associazione nazionale Nidi e Infanzia, in collaborazione con il Comune e con il patrocinio dell’Università, torna in città dopo 8 anni di assenza in occssione di Palermo Capitale italiana della Cultura. Il piano comunale permetterà di dare risposte a 285 bambini nella fascia d’età 0-3. Complessivamente il Comune accoglierà nelle sue strutture 1.330 bambini tra 0 e 3 anni e 1.040 nelle classi della scuola dell’infanzia dedicata ai bambini dai 3 e 6 anni.

La programmazione 2018/2019 nel dettaglio

Nei nidi La Coccinella, Grillo Parlante, Maria Pia di Savoia, Allodola, Topolino e Peter Pan, dalle 15,30 alle 18,30, saranno aperti sei spazi gioco per i bambini tra i 18 e i 36 mesi. Inoltre, nella struttura di via Fileti sarà inaugurato uno spazio gioco con due turni – uno antimeridiano e l’altro pomeridiano. I Centri per bambini e genitori - avviati in modo sperimentale con l’obiettivo di allargare l’offerta a chi attualmente è escluso dai servizi per l’infanzia - saranno invece due: Aquilone e Palagonia per un’accoglienza totale di 35 bambini. Prevista anche l’apertura di tre nuove sezioni primavera per bambini dai 24 ai 36 mesi ad accesso gratuito e l’incremento di buoni servizio da utilizzare presso nidi/micronidi privati accreditati per i bimbi che si trovano nelle liste d’attesa dei nidi comunali e le cui famiglie appartengono alla prima e alla seconda fascia di reddito. Cambia anche l’accreditamento dei privati nel sistema dei servizi che si basa oggi su un modello di collaborazione tra pubblico e privato in cui il Comune non mantiene solo il ruolo di cabina di regia sui temi amministrativo-contabili ma gestisce il sistema dei controlli rispetto all’adeguatezza degli standard strutturali ed organizzativi e costruisce, insieme ai privati, un vero e proprio Sistema integrato anche dal punto di vista pedagogico.

“Per i bambini tra zero e sei anni applichiamo il principio ‘Io sono persona’. Un principio che vale per chi nasce qui – afferma il sindaco Leoluca Orlando -  ma anche per i migranti e per chi arriva come turista. Siamo convinti che l’educazione si promuove anche a scuola, direi quasi invertendo il luogo comune che confina e delega l'educazione alla scuola e la vita alla famiglia”.

Infine partirà il progetto “La mia città è un grande giardino” che prevede 13 laboratori creativi in 8 tra asili nido e scuole dell’infanzia. “A partire dal concept di questa edizione - Il giardino Planetario— dice il direttore di Manifesta, Roberto Albergoni – il progetto riflette sul rapporto che ogni bambino ha con il mondo attorno a lui, quello privato della sua casa e di ciò che la circonda, luoghi per lui familiari e vicini, fino ad arrivare alla costruzione - allargandone la prospettiva, della propria città - giardino che rappresenterà così un insieme di microcosmi che convivono in uno scenario più ampio”. Le scuole coinvolte sono: I.C. Sperone Pertini (2 sezioni), I.C. Arenella (2 sezioni), I. C. Sferracavallo (2 sezioni), Coccinella nel quartiere Zen (1 sezione) , Domino al Villaggio Ruffini (1 sezione), Morvillo nel quartiere Sferracavallo (1 sezioni), D.D. Orestano nel quartiere Brancaccio (2 sezioni), Strauss in Via P. di Paternò (2 sezioni). Nel corso del convegno il dipartimento Educazione di Manifesta realizzerà anche un’installazione utilizzando le tessere gioco create dalla illustratrice Giada Fuccelli per i laboratori con i più piccoli e un video che racconta il percorso attivato. 

Il convegno

Giunto alla ventunesima edizione, il convegno - in programma dall’11 al 13 maggio - è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Villa Niscemi dal sindaco Leoluca Orlando, dall’assessora alla Scuola Giovanna Marano e dalla presidente del Gruppo Nazionale Nidi e infanzia, Nice Terzi. Realizzato con cadenza biennale, il convegno è un’attesa occasione di confronto per amministratori pubblici, operatori ed esperti di tutta Italia. Oltre seicento gli accreditati attesi in città dove l’appuntamento torna dopo 18 anni in occasione di Palermo Capitale Italiana della Cultura. Al centro dell’attenzione la fascia d’età dai 0 ai 6 anni e le tante questioni aperte: dai problemi finanziari dei Comuni per la gestione delle strutture alle differenze di offerta formativa che costellano il Paese, alle recenti novità legislative (Legge 107/2015 e decreto attuativo 65/2017) che danno nuovo protagonismo ai servizi educativi dell’infanzia, per finire alle  buone pratiche realizzate dal Nord al Sud.

La guida del Comune si innesta su questo percorso e fotografa le scelte più recenti realizzate dal Comune e quelle che entreranno in vigore dal prossimo anno, alcune delle quali da considerarsi innovative nell’ambito regionale come l’attivazione dei Centri bambini - genitori, previsti dalla normativa regionale dal 2013 e finora rimasti lettera morta. "Vogliamo offrire - dice l’assessore alla Scuola, Giovanna Marano – opportunità educative che garantiscano ai bambini, alle bambine e alle famiglie della nostra città esperienze di pluralismo culturale e sociale che già caratterizzano Palermo come città dell’accoglienza. Servizi la cui qualità è determinata dall’ascolto attivo del punto di vista dei piccoli, delle loro preziose scoperte, di cui educatrici e educatori diventano interpreti”.

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