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Cronaca

"Mazzette nella sanità in Sicilia", i nomi delle persone coinvolte: c'è anche un carabiniere

Sono in tutto venti le persone indagate nell'ambito dell'inchiesta "Sorella sanità 2" condotta dalla guardia di finanza. Per cinque di loro è stata disposta la detenzione in carcere o agli arresti domiciliari. Obbligo di dimora per altri cinque

Sono venti gli indagati e quattro le società finite nel mirino della guardia di finanza nell'ambito di "Sorella sanità 2", l'inchiesta coordinata dalla Procura su un presunto giro di mazzette per l'aggiudicazione di appalti milionari e gare bandite da Asp e Regione. Il gip ha disposto il dieci misure cautelari e il sequestro di somme per circa 700 mila euro. Ecco chi sono le persone coinvolte:

"Tangenti per aggiudicarsi gare da milioni di euro con Asp e Regione": cinque arresti

Vanno in carcere

Giovanni Luca Vancheri, 53 anni, nato a Catania, funzionario Asp di Enna, consulente per la Commissione unica di committente della Regione Siciliana nonché segretario territoriale Cisl Fp Agrigento Caltanissetta Enna. Per lui anche la sospensione dall’esercizio di pubblico ufficiale o servizio per la durata di un anno.

Ai domiciliari

Stefano Mingardi, 57 anni, nato a Milano, avvocato e consulente. Per lui sospensione esercizio avvocato, commercialista e revisore contabile per un anno);
Loreto Li Pomi, luogotenente dei carabinieri in servizio al Nas. Per lui sospensione esercizio pubblico ufficio o servizi per un anno), 59 anni, nato a Cerda;
Giuseppe Bonanno, 44 anni, nato a Caltanissetta, manager della Althea spa;
Christian Catalano, 40 anni, nato a Palermo, referente della Althea spa.

Per Cataldo Manganaro, 70 anni, nato ad Aidone (Enna), ora in pensione ma in passato funzionario dell’Asl di Agrigento, in passato sindaco di Canicattì, da settembre a novembre nel 1985 e dall’ottobre 1992 al dicembre 1993, il gip Clelia Maltese aveva inizialmente disposto gli arresti domiciliari. In un secondo momento, però, si è accorta che una delle contestazioni sarebbe prescritta e ha deciso di revocare la misura.

Obbligo di dimora e obbligo presentazione alla polizia giudiziaria

Luigi Giannazzo, 56 anni, nato a Catania, rappresentante legale di Sicilia Sistemi Tecnologie srl;
Giuseppe Gallina, 54 anni, nato a Carini, amministratore e socio al 50% del capitale della Healtech srl,
Alberto Vay, 49 anni, nato a Torino, direttore commerciale della Vivisol;
Claudio Petronio, 67 anni, nato a Trieste, direttore centrale Vivisol Italia, Sud Europa e Brasile;
Massimiliano D’Aleo, 47 anni, nato a Palermo, rappresentante, anche di fatto, della Generay, Generale elettromedicali e radiologia srl.

Con lo stesso provvedimento il gip Clelia Maltese ha disposto il sequestro della somma di 700 mila euro nei confronti di Fabio Damiani, Salvatore Manganaro, Luigi Giannazzo e della Dedalus spa; il sequestro della somma di 7 mila euro nei confronti di Fabio Damiani, Salvatore Manganaro, Alberto Vay, Claudio Petronio e Vivisol srl. 

Stop temporaneo a tre imprese

Per tre imprese il giudice ha stabilito il divieto temporaneo di lavorare con la pubblica amministrazione: Healtech srl (riparazione e manutenzione di apparecchi medicali, con sede a Carini); Vivisol srl (fabbricazione di medicinali e preparati farmaceutici, con sede a Monza); Althea spa (riparazione e manutenzione di apparecchi medicali, con sede a Roma).

Aggiornato alle 16.59 con la revoca dei domicliari a Catalado Manganaro

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