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Cronaca

Morti sul lavoro, flash mob dei sindacati: "Bisogna fermare questa mattanza" 

L'appuntamento è domani alle 10,30 in piazza Politeama. Paolo D'Anca (Filca Cisl): "Numeri da brivido, bisogna sensibilizzare le istituzioni sull'importanza della prevenzione e della formazione dei lavoratori nei cantieri edili"  

Palermo è una delle sei piazze italiane dove domani si terranno iniziative di mobilitazione promosse dai sindacati degli edili di Cgil, Cisl e Uil nell’ambito della settimana nazionale sulla sicurezza. A piazza Politeama, alle 10, verrà srotolato uno striscione di otto metri con lo slogan #BastaMortiSulLavoro. Tute bianche e caschetti gialli per i partecipanti all’iniziativa di Fillea, Filca e Feneal, mentre in acustica si esibirà la Women Orchestra e verranno eseguiti brani di musica classica. 

“Chiediamo più controlli ma anche più prevenzione e formazione - hanno scritto in una nota le segreterie regionali di Feneal, Filca, Fillea - il rafforzamento delle sanzioni, l’incremento dell’organico per la vigilanza, l’attuazione della Patente a punti e l’applicazione del contratto edile”. 

"Sensibilizzare le istituzioni sull'importanza della prevenzione e della formazione dei lavoratori nei cantieri edili per evitare la mattanza di morti che ogni anno si registra, con numeri da brivido". Lo ha detto il segretario regionale della Filca Cisl, Paolo D'Anca, che domani parteciperà alla manifestazione. "I dati Inail - ha aggiunto D'Anca - sulle denunce di infortuni relativi al trimestre gennaio-marzo 2021 sono drammatici e il più delle volte la causa di infortuni è riconducibile alla totale mancanza del rispetto delle norme di sicurezza, che  colpisce soprattutto le imprese edili, una delle categorie più a rischio perché spesso sono formate da un datore di lavoro e da uno o due dipendenti. In queste realtà, spesso familiari, è spesso più difficile garantire investimenti sulla sicurezza rispetto alle grandi aziende. Una lieve diminuzione degli infortuni in Sicilia si è registrata nel 2020, un dato ovviamente inficiato dall’impatto dell’emergenza Coronavirus, che ha visto tanti lavoratori in cassaintegrazione e quindi meno presenti nei cantieri. Vogliamo tenere alta l'attenzione e prevedere maggiori controlli perché è inaccettabile che tanti padri di famiglia debbano rischiare di perdere la vita sul posto di lavoro. E proprio su questo fronte nutriamo profonda preoccupazione per la bozza delle proposte su subappalto e "massimo ribasso" contenute nell’articolo 25 della bozza del Decreto Semplificazioni perché il "massimo ribasso" non consentirebbe il mantenimento degli standard qualitativi e la possibilità di subappaltare la quasi totalità dell’opera metterebbe a rischio la sicurezza dei lavoratori. Ma soprattutto siamo molto delusi dal governo nazionale perché ci aspettavamo un potenziamento della pubblica amministrazione in materia di progettazione,non uno snellimento inutile del sistema dei subappalti perché non è quello il problema  principale ma piuttosto lo sblocco dei cantieri".

E sull'argomento è intervenuto anche il segretario generale aggiunto della Filca nazionale, Enzo Pelle che precisa: "Il principio del massimo ribasso cozza con l’innovazione e la qualità dell’intera filiera. Mantenere gli stessi standard qualitativi applicando un forte sconto non è concretamente possibile. Si deve andare nella direzione opposta se si vuole realizzare la transizione ecologica nel Paese. Siamo fortemente preoccupati  che  i subappaltatori risparmino sulla pelle degli operai, quindi sulla loro sicurezza. Invece bisogna dare qualità alle maestranze se vogliamo opere di qualità, per questo siamo disponibili al dialogo e chiediamo che la bozza venga rivista perché se dovesse essere approvata il sistema delle costruzioni ne verrebbe fortemente penalizzato e indebolito". 

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