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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Muore al Policlinico a 40 anni e i parenti denunciano: "Uccisa da un batterio", aperta un'inchiesta

La storia di Cinzia Guerrera, operata il 17 luglio per un tumore benigno alla testa e spirata 8 giorni dopo. La famiglia ha presentato una denuncia ipotizzando un guasto all'impianto di filtraggio dell'aria nella sala in cui è stato eseguito l'intervento. La replica: "Possiamo dire con certezza che i campionamenti hanno dato esito negativo sulla presenza di batteri"

Il 17 luglio era stato operata alla Neurochirurgia del Policlinico per la rimozione di un tumore benigno alla testa, un meningioma, e a dire dei medici l'intervento sarebbe riuscito. Tuttavia, 8 giorni dopo, il 25 luglio la donna, Cinzia Guerrera, 40 anni, è spirata nella struttura ospedaliera. Un decesso sul quale, in seguito alla denuncia del marito, la Procura ha aperto un'inchiesta e disposto l'autopsia per chiarire cosa sia accaduto alla paziente. Secondo gli avvocati della sua famiglia potrebbe aver contratto un batterio che non le avrebbe lasciato scampo.

A giugno, come ha spiegato il marito ai poliziotti del commissariato Oreto Stazione, Cinzia Guerrera avrebbe iniziato ad avere problemi alla vista ed era stata per questo ricoverata al Policlinico. Dopo gli accertamenti, erano stato individuato il tumore benigno nell'area dei lobi frontali. Per questo era stata poi sottoposta ad un intervento per rimuovere la massa. 

Il 19 luglio, due giorni dopo l'operazione, la donna avrebbe lasciato il reparto post operatorio di terapia intensiva della Neurochirurgia e sarebbe stata trasferita in quello di degenza ordinaria. Le sue condizioni sarebbero state buone. Qualche giorno dopo, però, sempre come è stato denunciato ai poliziotti, la paziente avrebbe iniziato ad avere dei comportamenti anomali, tanto che i medici avrebbero dovuto sedarla. Domenica scorsa, il 23 luglio, il suo quadro clinico sarebbe poi improvvisamente precipitato e avrebbe avuto la febbre molto alta e sarebbe andata in coma, fino al decesso avvenuto appunto martedì 26 luglio.

Cinzia Guerrera

Da qui la decisione della famiglia, assistita dall'avvocato Danilo Spallino dello Studio 3A, di presentare una denuncia, ipotizzando anche che a stroncare la donna possa essere stato un batterio molto aggressivo e che potrebbe essere stato presente nell'aria respirata dalla paziente, in particolare durante l'intervento: secondo la versione del marito, infatti, alcuni medici che avevano operato la donna gli avrebbero riferito che in sala operatoria l'aria condizionata non avrebbe funzionato per un guasto. In base ad una ricostruzione dei parenti della vittima, disfunzioni potrebbero esserci state quindi anche all'impianto di filtraggio dell'aria, che serve proprio per evitare contaminazioni batteriche.

Una vicenda complessa e tutta da chiarire e per questo il sostituto procuratore Monica Guzzardi ha aperto un'inchiesta (al momento a carico di ignoti) disponendo l'autopsia (che è stata eseguita ieri, giovedì 27 luglio), ma di cui si conosceranno gli esiti soltanto nelle prossime settimane. Sono state acquisite anche le cartelle cliniche. Inoltre, la polizia giudiziaria è stata delegata ad acquisire documenti al Policlinico anche per accertare il corretto funzionamento dell'impianto di filtraggio dell'aria.

PalermoToday ha chiesto una replica al Policlinico, che spiega: "Esprimiamo rammarico per la morte della paziente e vicinanza alla famiglia. Riteniamo prematura ogni valutazione di eventuali responsabilità che dovranno essere accertate in sede giudiziaria. Abbiamo comunque attivato un audit interno la valutazione del caso. Possiamo affermare con certezza che i campionamenti dell'aria effettuati il 7 luglio (vengono compiuti con scadenze ben precise, ndr) hanno dato esito negativo sulla presenza di batteri. Sottolineiamo che il monitoraggio dell'aria della sala operatoria fa parte dei controlli periodici effettuati dall'azienda ospedaliera universitaria".

Aggiornato alle 13.38 con la replica del Policlinico

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