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Cronaca

"Mi infilò le mani nella camicetta": condannato ex dirigente regionale

Inflitti quattro anni a Salvatore Di Franco: è accusato di "avere palpeggiato le colleghe", approfittando della condizione di superiore gerarchico. L'imputato era infatti il capo dell'ufficio in cui lavoravano le vittime che hanno deciso poi di denunciarlo

Condannato con un'accusa infamante: "Palpeggiava le colleghe". Per questo motivo a Salvatore Di Franco, 64 anni, ex dirigente dell'assessorato regionale alla Famiglia, sono stati inflitti 4 anni. Non solo: l'uomo dovrà anche risarcire le sue vittime. La somma è già stata stabilita: 15 mila euro. Una storia - raccontata sulle pagine del Giornale di Sicilia - che parte da lontano. Un processo lunghissimo, che si è concluso solo ora. I fatti risalgono al 2007.

Letizia M. e Rosalia D.V., in servizio all'assessorato di viale Trinacria, denunciano il loro capo. Una di loro racconterà poi in aula:  "Lui mi aspettò nel corridoio quando non c'era nessuno e mi infilò le mani nella camicetta, toccandomi le parti intime.... Mi minacciò il trasferimento o di farmi licenziare se non avessi detto di sì...". Di Franco è accusato di avere approfittato della condizione di superiore gerarchico. L'imputato era infatti il capo dell'ufficio in cui lavoravano le donne. Insomma lui avrebbe costretto le vittime a quelli che vengono definiti "atti di libidine". E cioè baci non richiesti, palpatine e carezze. La difesa però sostiene che le persone offese sarebbero state spinte ad accusarlo per astio.

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