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Cronaca Termini Imerese

Termini tappezzata di manifesti denigratori contro il sindaco Maria Terranova: "Questa è violenza"

Lo sfogo dopo l'iniziativa rivendicata, con tanto di simboli di partito, dall'opposizione: "Fascismo e incitamento all'odio, mi fa ribrezzo questo modo di agire che qualcuno osa definire politica". Forza Italia si dissocia, esprimendo "solidarietà" al primo cittadino accusato di aver aumentato la Tari e non essersi tagliata lo stipendio

Da stamattina Termini Imerese è tappezzata di manifesti contro il sindaco Maria Terranova, accusata dall'opposizione di non essersi tagliata lo stipendio e di aver aumentato la Tari ai cittadini.

L'iniziativa - rivendicata con tanto di simboli di partito dai gruppi di Termini Popolare, Forza Italia, Prima l'Italia, Diventerà Bellissima e L'altra Termini - è diventata un vero e proprio caso politico. Con il sindaco che si è scagliato contro gli autori parlando di "violenza, incitamento all'odio e fascismo", ma anche con uno dei partiti rappresentati nel manifesto - Forza Italia nella fattispecie - che si è dissociato pubblicamente con una nota ufficiale del commissario provinciale Luigi Vallone.

Sopra la foto del sindaco, stampata su sfondo nero, campeggia un titolo a caratteri cubitali: "Maria che incoerenza". La diretta interessata, accusata da "consigliere di aver rinunciato ai gettoni per cifre modeste" e ora di aver mantenuto lo stipendio da 3 mila euro, ha commentato il manifesto con un lungo post su Facebook: "Questa non è politica: questa è violenza. Questa non è politica: è incitamento all’odio. Quando il volto di una donna o di un uomo viene sbattuto su manifesti denigratori che riportano menzogne, su sfondo nero come se fosse il manifesto di un ricercato - o peggio ancora - funebre, non è politica. Questo è squallore. E' fascismo. E per quanto mi faccia ribrezzo questo modo di agire che qualcuno osa definire politica, non auguro a nessuno di voi quello che, oggi, avete fatto a me".

"La cosa che mi fa più male - ha aggiunto - è che (ne sono sicura) se fossi stata un uomo non vi sareste mai azzardati a farlo. La cosa che mi fa più orrore invece è che tra i firmatari ci siano delle donne. Il vostro vero obiettivo era solo dare sfogo alle più disgustose e infime reazioni di chi crede che le donne non siano adatte a fare politica, di chi oggi scrive sotto i vostri post (senza che voi interveniate neppure) frasi del tipo 'ittatila a mari' (gettatela a mare) riferendosi ad una giovane donna che ci sta mettendo la faccia, il cuore e l'anima in questa città dopo anni di devastazione nel silenzio generale. Ma essere piccola di statura e sempre sorridente non mi impedisce di dirvi che questa politica mi fa schifo. I vostri partiti (con quei simboli in bella mostra) dovrebbero vergognarsi di avere questi rappresentanti. Non avete infangato solo me, avete colpito una famiglia, una madre e un padre e un’intera comunità. Termini Imerese e suoi cittadini non meritano tali bassezze. Vergognatevi".

Forza Italia, nel pomeriggio, si è dissociata da quelli che il commissario Vallone ha definito "manifesti denigratori e violenti". "Questa - ha dichiarato Vallone - non è politica ma è violenza e incitamento all'odio. Ci associamo alle parole del sindaco Terranova ed esprimiamo a lei la nostra solidarietà e ci dissociamo da questi manifesti odiosi e violenti ai quali, impunemente è stato collocato anche il logo di Forza Italia. Il nostro partito prende le distanze da questo modo di fare e intendere la politica. A breve verrà nominato un direttivo che prenderà in mano l'azione politica di Forza Italia a Termini Imerese". 

Di "puro incitamento all'odio e alla violenza che censuriamo senza se e senza ma" ha parlato il capogruppo del M5S all'Ars Nuccio Di Paola. "Quando, in mancanza di temi, si ricorre a queste deprecabili iniziative, che rischiano di innescare comportamenti violenti dello scriteriato di turno, non si parla più di lotta politica, ma di ignobili atti che qualificano, o meglio squalificano, chi li mette in atto. Ci auguriamo che anche i vertici degli altri partiti i cui simboli campeggiano sui manifesti che attaccano la sindaca Maria Terranova di Termini sconfessino gli autori e ne prendano le distanze. Entrare nel merito delle menzogne e dei temi cui accennano i grandi manifesti di questi piccolissimi politicanti - ha concluso Di Paola - non è nemmeno il caso. Vogliamo solo ricordare che il M5S, cui fa capo la sindaca, si sta battendo all'Ars per costituire un fondo per aiutare i Comuni a sostenere le spese per lo smaltimento dei rifiuti senza mettere le mani in tasca ai siciliani”.

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