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Mafia Bagheria

Associazione mafiosa ed estorsione, chieste condanne per il clan di Bagheria

La pena più alta proposta è quella per Carmelo Bartolone pari a 20 anni. Gli imputati furono arrestati nel 2015 dai carabinieri che con le loro indagini fecero emergere le pressanti richieste di pizzo. Tra le vittime un commerciante che aveva iniziato a pagare quando c'era ancora la lira

Chieste pene sino a vent’anni per alcuni esponenti del clan mafioso di Bagheria. Il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia Francesca Mazzocco ha avanzato le richieste di condanna per boss e gregari finiti al centro del ciclone dopo l’inchiesta che a novembre 2015 è servita a infliggere un nuovo colpo alla criminalità organizzata.

Il procuratore ha chiesto 20 anni per Carmelo Bartolone, considerato a capo della cosca, 12 per Pietro Flamia, 7 per Luigi Di Salvo e Rosario La Mantia, 6 per Alessandro Vega e 2 per Antonio Lepre. Le accuse a loro carico, a vario titolo, sono quelle di associazione mafiosa ed estorsione. Per un settimo imputato, Gioacchino Di Bella, è stata invece chiesta l’assoluzione.

All’operazione condotta dai carabinieri, da cui sono venute fuori le richieste del pizzo e una lunga lista di vittime del racket, è seguita una forte reazione dai parte dei commercianti. Oltre una trentina di loro, spontaneamente o dopo le convocazioni degli inquirenti, ha deciso di collaborare per liberarsi dal giogo mafioso e dalla paura che suscitava opporsi al pizzo, una tassa illecita capace di attanagliare tutto il tessuto economico locale. “Pagare tutti per pagare poco” era la regola imposta.

Fondamentale nel corso delle indagini la collaborazione di alcuni pentiti come Sergio Flamia, pezzo "da novanta" della famiglia mafiosa di Bagheria, Stefano Lo Verso e Antonino Zarcone, i cui contributi sono serviti a incastrare i tanti pezzi del puzzle ricostruito dalla Dda e dai militari. Fu quella l’occasione per far emergere storie come quella dell’imprenditore che aveva cominciato a pagare il pizzo quando ancora c’era la lira. Altri imputati hanno scelto il processo con rito abbreviato e 5 di loro sono stati già condannati in primo grado.

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