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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Geraci Siculo

Geraci, due alberi da abbattere diventano sculture: "Così dimostriamo il nostro profondo rispetto per la natura"

Si tratta di un cipresso, all'interno della villetta comunale "Santissima Trinità", trasformato in un pastore e di un abete, nel giardinetto che domina la statale, che assume le sembianze di un'aquila. Ad intagliarli l'artista madonita Mirco Inguaggiato su incarico dell'amministrazione comunale

Erano destinati a scomparire, sono diventati invece due opere d’arte. Il comune di Geraci Siculo ha dato una nuova vita a due alberi, ormai secchi, che stavano per essere abbattuti. Si tratta di un cipresso, all'interno della villetta comunale "Santissima Trinità" e un abete, nel giardinetto che domina la statale.

Grazie all’intuizione dell’amministrazione comunale e all'abilità del liutaio madonita Mirco Inguaggiato, questi due alberi non solo manterranno la loro presenza sul posto, ma come e più di prima, ne custodiranno la memoria. Il cipresso oggi rappresenta un pastore, mestiere che più di ogni altro si lega alla storia e alla tradizione locale. L'abete invece è stato trasformato in un’aquila, a ricordare il nome e il vecchio simbolo di quella che, un tempo, fu la capitale della "Contea dei Ventimiglia".

"Con questa iniziativa riteniamo di aver raggiunto due risultati - afferma l’assessore Fabrizio Di Vuono - da un lato abbiamo sottolineato il senso di profondo rispetto che la nostra comunità nutre nei confronti degli alberi e della natura. D’altro, abbiamo arricchito il patrimonio artistico di Geraci Siculo con due bellissime sculture che, grazie all’abilità e alla sensibilità artistica del maestro Mirco Inguaggiato, contribuiscono a valorizzare e celebrare la nostra storia e le nostre tradizioni".

"I pastori sono un simbolo per Geraci - afferma l'editrice Arianna Attinasi - Rappresentano il passato, il presente e, speriamo, anche il futuro della nostra identità e della nostra economia. Per altro questa scultura in legno si lega benissimo alla tradizione dell’intaglio che è propria dei nostri pastori che da sempre usano decorare meravigliosamente i loro bastoni e i collari degli animali con magnifici legni intagliati".

"Già l'antico nome di Geraci, Yerax, richiama i rapaci - afferma Mario Chichi, cultore della storia locale - E ancora oggi l’aquila è un tema ricorrente per la cultura locale. La ritroviamo nelle nostre manifestazioni e nel nome di diversi esercizi commerciali e realtà associative, come ad esempio la nostra unica squadra di calcio che ha scelto come simbolo proprio l’aquila".

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