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Cronaca

Dallo Sri Lanka alla Francia passando per Palermo, arrestati mercanti di clandestini

La Squadra Mobile ha sgominato un'organizzazione alla quale viene contestato il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. I loro "clienti" erano srilankesi che pagavano, fino a 28 mila euro, per raggiungere il Nord Europa con un passaporto falso

Li facevano arrivare clandestinamente in Italia, pagando fino a 28 mila euro, e grazie all’utilizzo di passaporti falsi permettevano loro di proseguire il viaggio verso il Nord Europa attraversando il confine italiano verso la Francia o la Svizzera e passando anche da Palermo. La Squadra Mobile della polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia in carcere, emessa dal gip del tribunale di Palermo su richiesta della Dda, nei confronti di sei srilankesi di etnia tamil.

Si tratta di Mary Amalanayaki Bosco Chandrakumar, Anthiresu Bosco Chandrakumar, Anton Nitharsan David Anton Winsilo, Prashanth Chandrasegaram, Jerade Alosius Alphonse e Dukeshikanth Edwerd Selvarasa, ritenuti responsabili di far parte a vario titolo di un’associazione finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con l’aggravante delle transnazionalità.

Soldi e documenti falsi per i clandestini, i volti degli arrestati

La polizia è risalita a loro dopo le indagini avviate alla fine del 2016, quando la Polaria ha arrestato al Falcone-Borsellino due cittadini dello Srilanka trovati in possesso di documenti d’identità falsi che stavano utilizzando per imbarcarsi su un volo diretto a Londra. “Lo sviluppo delle indagini ha consentito ai poliziotti - spiegano dalla Questura - di scoprire che a favorire il loro transito in questo capoluogo, per poi dirigersi verso Londra, era stato Jerade Aliosius Alphonse, referente palermitano di una rete criminale più ampia”.

Così è stata svelata l’esistenza di un’organizzazione che si dedicava all’immigrazione clandestina, gestita da cittadini dello Sri Lanka di etnia Tamil, con referenti dislocati in diverse città italiane ed europee. A riscontro di tale sistema, infatti, nel corso dell’ultimo anno erano stati fermati alcuni cittadini stranieri che, poco dopo il loro arrivo in Italia, avevano cercato di lasciare il paese verso il nord Europa, con documenti falsi forniti loro dall’organizzazione criminale.

Il sistema era semplice: i cittadini dello Sri Lanka venivano fatti arrivare in Italia, dietro pagamento di somme fino a 28 mila euro. Poi, utilizzando falsi passaporti, principalmente belgi, proseguivano il loro viaggio verso i paesi del Nord Europa con aerei o via terra, attraversando il confine a Ventimiglia o a Como. I membri erano organizzati in una rete in cui ognuno, se chiamato, offriva il contributo per far arrivare a destinazione i migranti, molti dei quali transitavano da Palermo.

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