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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Falsi vaccini anti Covid in Fiera, arrestate le "menti": in manette medico in pensione e segretaria 

Sono accusati di corruzione, falso ideologico e peculato: in cambio di soldi avrebbero messo in contatto "domanda" e "offerta" svolgendo dunque un ruolo di intermediazione tra l'infermiera dell'hub, finita in manette nei mesi scorsi, e gli utenti no vax

In cambio di soldi avrebbero messo in contatto l'infermiera, finita in arresto per il caso dei falsi vaccini anti Covid in Fiera, con gli utenti no vax. Per questo Francesca di Cesare, segretaria di uno studio di medicina di base del capoluogo, e Salvatore Pepe, medico in pensione, sono stati arrestati. Ad eseguire la misura dei domiciliari nella notte, su delega della Procura, la Digos della Questura di Palermo. 

Gli arrestati dovranno rispondere di corruzione, falso ideologico e peculato. "Sono accusati - spiegano dalla Questura - di aver fatto da mediatori nell'ambito di accordi corruttivi, finalizzati alle false vaccinazioni anti Covid, riguardanti diversi soggetti, per i quali, nei mesi scorsi, sono stati fermati e poi sottoposti a misure custodiali un'infermiera addetta al citato hub e due commercianti, uno dei quali con ruolo di vertice nell'ambito del locale movimento no vax".  

Questa attività che avrebbe permesso di far incontrare domanda e offerta avrebbe riguardato anche altri soggetti, tra i quali un pregiudicato. L'indagine, corroborata da intercettazioni telefoniche e video ambientali, dall'analisi dei telefoni cellulari sequestrati ad alcuni indagati, da elementi dichiarativi e da attività di osservazione svolta da personale  dipendente, avrebbero fatto emergere chiaramente il ruolo dela segretaria e del medico in pensione, "veri ideatori dell'accordo corruttivo": "istigavano - spiegano ancora dalla Questura - l'infermiera a simulare le vaccinazioni e a percepire i relativi compensi, fino a 400 euro per ciascuna falsa vaccinazione, che poi dividevano con la prima". 

Nel commettere la condotta, la segretaria si sarebbe avvantaggiata della sua posizione lavorativa, che "la pone al centro di una vasta rete di contatti, in tal modo dimostrando una peculiare pericolosità". E' stato infatti documentato che la donna, in tale veste, avrebbe disinvoltamente redatto anche una certificazione medica falsa in favore di un dipendente pubblico. L'attività investigativa, nei mesi scorsi, ha anche condotto all'esecuzione, su delega della Procura di Palermo, di due misure ai domiciliari emesse dal Gip di Palermo nei confronti di un'altra infermiera, ritenuta responsabile di 49 false vaccinazioni anti Covid-19. 

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