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Cronaca

Tre giorni alla "fase 2", Musumeci: "La battaglia non è vinta, dipenderà da noi"

"È il massimo che potevamo fare. Le prossime iniziative sono legate alla condotta di ognuno". Commenta così l'ultima ordinanza il presidente della Regione, questa mattina in visita a Portella della Ginestra, davanti alla stele che ricorda il massacro del 1947

“È il massimo che potevamo fare”. Commenta così la sua ultima ordinanza il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci che ha avviato, come preannunciato nei giorni scorsi, una "graduale riapertura”. L'ordinanza sarà in vigore dal 4 al 17 maggio, muovendosi all'interno delle linee guida fissate da Roma, seppure con qualche "forzatura". "La battaglia non è ancora vinta. Le successive iniziative per allargare le maglie sono legate alla condotta che ognuno di noi saprà mantenere nel rispetto delle norme di sicurezza, della distanza interpersonale, dell'uso di guanti e mascherine. Restiamo blindati per quanto riguarda i trasporti e quindi gli accessi nell'Isola, non è tempo di aprire le porte", ha aggiunto in vista della "fase 2".

Alle famiglie sarà consentito trasferirsi nelle seconde case, a patto che non facciano la spola con la principale abitazione ma vi rimangano per la stagione. Disco verde anche per l'asporto ai ristoranti, pasticcerie, gelaterie, bar e pub, con il divieto di consumare nei locali e nelle adiacenze. Si potrà accedere al cimitero e acquistare fiori e piante. Rimangono invece congelate le limitazioni all'accesso nell'Isola almeno fino al 17 maggio. In quella stessa data, si legge in una nota, il governatore Musumeci spera anche di strappare al premier Conte il permesso di riaprire le loro botteghe ai parrucchieri per uomo e per donna.

L’articolo 3 dell’ordinanza regionale consente nei giorni feriali l’attività non imprenditoriale essenziale alla conduzione di terreni agricoli e alla cura degli animali ivi custoditi. “L’uscita nell'ambito del medesimo territorio comunale o in quello di un altro Comune - si legge nel provvedimento - è consentita una sola volta al giorno e ad un massimo di due componenti del nucleo familiare. E’ autorizzata l'attività di manutenzione di aree verdi e naturali, pubbliche e private”.

Durante questo inusuale primo maggio il Governatore è andato a Portella della Ginestra per rendere omaggio alle vittime della strage del 1947 in cui persero la vita 11 persone. Musumeci si è fermato per qualche minuto di raccoglimento davanti alla stele che ricorda il massacro eseguito dalla banda Giuliano. “Una pagina ancora oscura della nostra storia - ha commentato - che nel difficile Dopoguerra vide alleati banditismo politico e mafia, senza escludere alcune complicità dello Stato. Verso il sangue di quelle vittime innocenti tutta la comunità siciliana deve ancora oggi sentirsi in debito”.

"La strage di Portella della Ginestra - commenta il sindaco Leoluca Orlando in occasione del 73° anniversario - fu il primo esempio dell'utilizzo della mafia da parte di una parte politica per destabilizzare la democrazia in Italia, con il bandito Giuliano incaricato del 'lavoro sporco', della mattanza di dirigenti sindacali, rappresentanti dei braccianti, esponenti della sinistra istituzionale. Oggi, ad oltre 70 anni di distanza, la mancanza di una verità storica e giuridica su quei fatti non è solo un'offesa alle vittime e ai loro familiari, ma è anche una macchia nella storia dello Stato".

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