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Cronaca

Multe non pagate, il Comune "scrive" a 36 mila palermitani

Si tratta dei cosiddetti "avvisi bonari". Fanno riferimento a sanzioni emesse nel 2013, nel 2014 e in parte nel 2015 - circa 28 milioni di euro - per i quali la notifica è avvenuta in assenza del destinatario. Federconsumatori: il Comune sospenda tutto

Trentasemila palermitani riceveranno posta, in questi giorni, da parte del comando della polizia municipale. Si tratta dei cosiddetti "avvisi bonari" per il saldo di multe e sanzioni emesse. Si tratta di una minima parte della contestazioni elevate ogni anno a vario titolo: gli avvisi sono infatti riferiti a circa 70.000 contravvenzioni su un totale, nel periodo interessato, di circa 700.000. Gli avvisi fanno riferimento a sanzioni emesse nel 2013, 2014 e in parte nel 2015 la cui notifica è avvenuta ai sensi dell'articolo 140 del Codice di procedura civile, in assenza cioè del destinatario e previo deposito presso la casa comunale. Ma Federconsumatori chiede al Comune di sospendere l’iscrizione a ruolo dei presunti addebiti, finché non sarà stata fatta chiarezza sulla vicenda

"Il Codice prevede che il messo notificatore - spiegano da Palazzo della Aquile - nel caso di temporanea assenza del destinatario procede secondo quanto previsto dall'art. 140 c.p.c. compiendo le tre attività obbligatorie per legge: lasciare un avviso che informa il destinatario che non si è potuto notificare l'atto,  che lo stesso verrà depositato c/o la casa comunale e che verrà inviata una raccomandata A.R. per informarlo dell'avvenuto deposito; depositare il plico presso la casa comunale; inviare una raccomandata A.R. al destinatario del plico per informarlo dell'avvenuto deposito. Nel caso non venga reperito neppure in questa fase il destinatario, viene lasciato un "avviso" di deposito della raccomandata".

"In caso di mancato ritiro del plico depositato presso la casa comunale - spiega il Comune - trascorsi dieci giorni dall'invio della raccomandata, la legge prevede che la notifica si intenda correttamente eseguita proprio al decimo giorno e da quel momento decorrono i termini per il pagamento. E' bene precisare che in tutti casi interessati i messi hanno eseguito due accessi e, nel primo di essi hanno lasciato un biglietto di invito per concordare telefonicamente il ritiro o la consegna dell'atto. Solo nel caso di inerzia dell'interessato e/o di ulteriore assenza del destinatario durane il secondo accesso, i messi hanno proseguito l'attività di notifica secondo quanto previsto dalla procedura".

Il valore complessivo degli avvisi bonari emessi in questi giorni è di circa 28 milioni di euro (da importi minimi di 12 euro a importi massimi superiori ai 10.000 euro). L'avviso bonario, qualora il cittadino accetti il pagamento, permette di evitare l'iscrizione a ruolo (quindi la trasmissione a Riscossione Sicilia o Equitalia), che comporterebbe per i cittadini un sostanziale aggravio di costi: il 10% semestrale di maggiorazione oltre interessi e spese.

In molti casi gli avvisi sono stati emessi anche per sanzioni che i cittadini hanno pagato, ma effettuando il versamento oltre il termine previsto. Anche in questo caso, il saldo tramite il bollettino allegato all'avviso bonario evita l'iscrizione al ruolo e l'aggravio delle spese. Sempre alla data del 15 aprile sono 90 (su 1280 richieste di verifica da parte dei cittadini) i casi in cui sono stati riscontrati effettivi errori nell'invio dell'avviso e questo è avvenuto quasi sempre per problemi di disallineamento fra le banche dati informatiche relative ai veicoli (per esempio la notifica fatta ad un vecchio indirizzo o a un precedente proprietario). Di iniziativa dello stesso comando, a seguito di una recentissima interpretazione dei termini di pagamento con bonifico bancario, si stanno escludendo dall'iscrizione a ruolo gli importi chiesti negli avvisi bonari per i quali l'accredito risulta avvenuto entro i due giorni successivi la scadenza dei termini (5  o 60 giorni dalla notifica). I cittadini che hanno ricevuto l'avviso e vogliono chiarimenti possono rivolgersi all'ufficio preposto attraverso i nr. telefonici 0916954320 o 0916954308. Informazioni possono essere richieste anche inviando una e-mail all'indirizzo avvisibonaripm@comune.palermo.it

FEDERCONSUMATORI - “Dopo due settimane dall’invio, da parte del Comune di Palermo, dei primi avvisi bonari, Federconsumatori è in grado di fare una prima statistica dei casi - si legge in una nota dell’associazione dei consumatori -. Delle oltre duecento persone che si sono rivolte all’associazione, nessuno ha mai ricevuto la notifica delle multe, nessuno ha mai ricevuto la raccomandata di avviso di giacenza, e, in qualche caso, la multa era stata consegnata a persona sconosciuta. Le notifiche delle multe erano state curate da un ente privato che dunque, nell’arco di pochi mesi, avrebbe tentato di consegnare migliaia e migliaia di multe: considerando che ciascun avviso si riferisce da un minimo di una sino anche a sei multe, i 30 mila avvisi di cui si parla si riferirebbero a oltre 50 mila multe. Non trovando mai nessuno a casa, gli addetti avrebbero lasciato gli avvisi di giacenza. Avvisi che, tuttavia, i destinatari affermano di non avere mai trovato nella cassetta delle lettere”.

“A chi si rivolge al nostro sportello, i legali stanno richiedendo, intanto, le copie delle relate di notifica delle multe - puntualizza Lillo Vizzini di Federconsumatori Palermo -. Le multe per le infrazioni al Codice della Strada vanno pagate, ma è un diritto del cittadino ricevere la notifica dei verbali con le modalità prescritte dalla legge. Se questo non dovesse essere avvenuto, si aprirebbero le porte per migliaia di ricorsi, una volta che saranno arrivate le cartelle, con costi enormi per l’amministrazione comunale, e, di conseguenza, per la collettività. E' questa la ragione principale per la quale Federconsumatori chiede al Comune di Palermo di sospendere l’iscrizione a ruolo dei presunti addebiti, finché non sarà stata fatta chiarezza sulla vicenda”.

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