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Sorpresa alla Yellow School, Orlando si fa intervistare dai ragazzi: "Una splendida costruzione di comunità"

Gli studenti disabili dell'accademia hanno simulato una conferenza stampa col sindaco, che per più di un'ora ha risposto alle domande sulle varie problematiche della città. "Questi giovani ci indicano come sia possibile superare difficoltà e criticità ed essere protagonisti per il cambiamento culturale di Palermo"

Una gradita visita questa mattina per i ragazzi della Yellow School, il sindaco Leoluca Orlando ha incontrato gli studenti dell'accademia nella (nuova) sede di via Marchese di Villabianca. I giovani - che tra le altre attività seguono anche un laboratorio di giornalismo seguiti dal direttore di Trm Alessandro Amato e dal direttore di PalermoToday Andrea Perniciaro - hanno simulato una conferenza stampa incalzando il primo cittadino con domande su diversi temi che riguardano la città. Dagli allagamenti ai rifiuti, dal traffico all'insufficienza di posti riservati ai disabili passando per il tema dell'accoglienza dei migranti, il sindaco ha risposto per circa un'ora ai quesiti. 

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Sulla città che si allaga quando piove. "Purtroppo - ha spiegato Orlando ai ragazzi - il clima è cambiato e quando ci sono temporali a carattere ormai 'tropicale' non esiste città che non si allaghi. Certo poi è chiaro che il sistema fognario vada modernizzato e il Comune è al lavoro in varie zone per farlo. Sui rifiuti invece - ha aggiunto il sindaco - c'è l'annosa questione dell'inciviltà di alcuni cittadini che spesso non permette di avere una città pulita. Le telecamere? Purtroppo da sole non risolvono il problema". Prima di terminare la conferenza Orlando ha promesso ai ragazzi di assicursi che "a Palermo ci siano maggiori stalli auto destinati ai disabili".

Prima di salutare il sindaco ha ricevuto un cartellone con scritto "Viva Palermo e viva Santa Rosalia" e fatto colazione coi ragazzi gustando una torta di mele. "La Yellow School - ha concluso Orlando - è un istituto che stimola e promuove l'autonomia delle persone con disabilità agevolandone il processo di emancipazione dalla famiglia. Una splendida costruzione di comunità di ragazzi speciali che vivono attivamente la cittadinanza. Un esempio per tanti. Perché ci indicano come sia possibile superare difficoltà e criticità ed essere protagonisti per il cambiamento culturale di Palermo".


 

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