I controlli dei carabinieri dopo gli arresti dell'operazione "Gordio" che ha smantellato il clan di Partinico. La donna è accusata di aver avviato dei contatti con i Casamonica assieme al nipote Michele Casarubbia proprio per l'acquisto di droga
La vicenda emerge dal blitz "Gordio". Per i pm, Michele Vitale e Salvatore Leggio si sarebbero rivolti all'impiegato per analizzare il dispositivo piazzato dai carabinieri e seguire i loro movimenti e scoprire eventuali trasporti di droga. L'uomo è indagato per favoreggiamento aggravato, ma il gip non ha ritenuto sufficienti gli elementi per arrestarlo
Dalle intercettazioni dell'operazione Gordio emergono anche alcune telefonate in cui Antonino Primavera, già condannato due volte per 416 bis, nel 2018 chiedeva notizie sull'elezione del presidente del Consiglio. Poi avrebbe anche cercato il candidato, Vito Giuliano, e l'avrebbe richiamato all'ordine. Il Comune fu poi sciolto per infiltrazioni
Il retroscena dell'operazione "Gordio" che ha smantellato il clan di Partinico: Santo Calandrino, agente penitenziario nel carcere, avrebbe indicato la presenza di microspie e anche permesso ad alcuni detenuti di comunicare con l'esterno. In cambio avrebbe ottenuto pure una tuta e un giubbotto di una squadra di calcio locale, melograni e benzina scontata