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Da barman ad allenatore professionista: la storia di Mattia Rao, il 28enne palermitano che sogna la serie A

Partito dai dilettanti, nel giro di due anni ha già scalato diverse tappe, approdando alla Pro Sesto: nel club lombardo che milita in serie C si occupa delle formazioni under 12 e under 8. Ora al lavoro sui campi da gioco affianca quello in un'azienda: "Voglio vivere di calcio e sport"

Lo scorso maggio vi avevamo raccontato la storia di Mattia Rao, 28enne palermitano di Villagrazia, allenatore di giorno al Cus Palermo, barman di notte al Bar Chiosco di via Libertà.

Da sempre appassionato di calcio, nel corso della sua carriera ha collaborato con società importanti come il Torino, dove ha intrapreso il periodo di Camp, raggiungendo l'abilitazione tecnica di Uefa C. Un passato anche con la prestigiosa Juventus Academy, dove ha avuto modo di migliorare il proprio bagaglio di competenze calcistiche. Il suo curriculum arrivò alle orecchie della Dirigenza del Cus Palermo e lo scorso luglio il matrimonio calcistico tra le due parti venne ufficializzato. Per Rao si trattò della prima esperienza in panchina: nonostante ciò arrivò la vittoria del campionato Juniores con un gruppo di ragazzi più piccoli rispetto all'età che richiedeva il campionato Under 19.

Oggi Mattia ha cambiato città, si è trasferito in Lombardia. Si occupa delle formazioni under 12 e under 8 della Pro Sesto, società professionistica che milita in serie C. Allena solamente da due anni ma ha già compiuto un salto importante: dal dilettantismo al professionismo. Rao fa parte anche della Figc Lombardia, in qualità di tecnico federale.

“Finita la stagione col Cus Palermo ho iniziato a mandare curricula in Lombardia, perché volevo provare ad entrare in una società professionistica - racconta Mattia al telefono -. Venivo da una buona esperienza al Cus e volevo riuscire a riproporre la mia esperienza anche a Milano. Avevo un conto aperto con questa città: avevo lavorato qui anni fa e desideravo tornare. Mi sono detto che valeva pena proporsi alle tante società professionistiche qui presenti. La Pro Sesto fu una delle prime a rispondermi e ci sentimmo per un colloquio telefonico. Ci siamo piaciuti sin da subito, è scattato un bel feeling e da lì è iniziato tutto: ho cominciato lo scorso agosto. Ne approfitto per ringraziare il responsabile dell'attività di base della Pro Sesto, Gabriele Parolari, per la fiducia che mi hanno concesso”.

Mattia Rao ha cambiato metodologia di lavoro, dovendo allenare i ragazzi più piccoli: "Alleno le giovanili, under 12 e under 8 - spiega a PalermoToday - Io sono un allenatore che cerca di entrare in empatia con i ragazzi, voglio creare e formare un gruppo. Con il Cus è stata una grande esperienza. Alla Pro Sesto vivo un’esperienza totalmente nuova. E' chiaro che un conto è allenare ragazzi più grandi un altro è approcciarsi con i più piccoli. Il mio obiettivo è quello di tornare ad allenare il settore giovanile. Rivesto anche un ruolo di educatore, l’ho fatto al Cus e lo farò anche qui con i ragazzi più piccoli. Il mio approccio cambia, questo è ovvio. Devo cambiare anche la modalità di svolgimento degli allenamenti”.

Mattia è un grande tifoso del Palermo: gli abbiamo chiesto come ha vissuto il cambio di proprietà dei rosanero: "Sono un grande tifoso del Palermo e devo dire che vedo una base societaria solida finalmente. Ho notato un cambiamento incredibile, c’è entusiasmo, c’è un’aria nuova, speciale. Mi sento al sicuro con questa nuova proprietà, basta poco per accendere noi tifosi. Se il tifoso rosanero si accende, come l’anno scorso, il Palermo può crescere sempre più. Credo che il centro sportivo sarà un passo importante: è la base per una grande società. Il mio sogno?  Allenare in serie a, l’obiettivo che devo darmi non può non essere questo”.

Mattia lavora ogni giorno in un'azienda, dalle 8 alle 15, poi nel pomeriggio si dedica ai ragazzi: "A Palermo - ricorda - nell’ultimo anno ho fatto il barman e allenavo. L’obiettivo era mettere soldi da parte per trasferirmi al nord. A Milano lavoro dalle 8 alle 15 in un’azienda e poi nel pomeriggio vado al campo. Voglio vivere di calcio e sport. Da pochissimo sono anche tecnico federale della Figc Lombardia, un compito molto importante”.

Chiusura dedicata ad un ringraziamento speciale, per i ragazzi del Cus, senza i quali probabilmente non sarebbe arrivato alla Pro Sesto: "Se sono qui - dice - è solamente grazie ai ragazzi che ho allenato al Cus. Probabilmente non ci sarebbe stato nulla di tutto ciò senza quella straordinaria esperienza".  

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