Alla Fiera del test: "Io mamma di un bimbo disabile costretta a stare in fila per ore in attesa del tampone"
Alla fiera del test... Salve sono la mamma di un bimbo con disabilità, volevo parlarvi un po’ delle modalità di screening in fiera. Vi spiego: La scorsa settimana è partito l’isolamento fiduciario per mio figlio e la sua classe. Siamo stati a casa e contattati dall’asp per la gestione del controllo con tampone a fine isolamento. Ci siamo prenotati ma l’unico posto possibile per fare il tampone a questi piccolini è la fiera. Il numero degli utenti in fiera è stato veramente disumano nei giorni scorsi e devo dir la verità mi sono preoccupata a far la fila in macchina perché ne ho una, e perché l’ultima volta che sono andata lì per me per un controllo mi si è rotta e non si è avvicinato nessuno, ho dovuto spingerla da sola.
Giustamente pensando che fossi positiva chi avrebbe potuto avvicinarsi? Lasciamo stare. Questa volta pensavo che entrando con il pass blu per disabili a piedi avrei avuto una fila preferenziale. All’ingresso mi hanno fatto fare due file in piedi. Prima di me hanno fatto entrare figli di persone nelle forze dell’ordine e dopo la fila con le forze dell’ordine mi hanno inserito nella fila delle persone senza mezzo. Ho mostrato più volte il pass ma ho aspettato lo stesso un’ora. Sono entrata e finalmente la seconda persona a cui ho chiesto mi ha fatto passare. La mia lamentela non è tanto per quest’ora di attesa, che non capisco visto che comunque mio figlio ha un comma 3, ma se ci fosse stata la folla dell’altro giorno, con 5 ore di fila è possibile avere un bambino in macchina senza servizi e niente?
Siamo obbligati a recarci in fiera, non c’è una corsia preferenziale, non potrebbe l’usca organizzare un ‘unità mobile di sole due persone operative per fare i tamponi per le classi in isolamento, direttamente fuori dalla scuola? È così difficile? Come mai invece si recano personalmente nelle case dei positivi per fare i tamponi di controllo? Noi non abbiamo diritto come gli altri? Quanto meno aver diritto a scegliere dove fare il tampone... perché avrei pagato oro per non essere lì con mio figlio in mezzo ad una fila di persone sconosciute oggi. Scusate ma è un problema che penso riguardi non solo me ma tantissime mamme e famiglie di Palermo.