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Strade invase dai rifiuti e Rap nella bufera, Marino: "Servono mezzi e persone ma nessuna catastrofe"

Il dibattito politico sul tema presenta ancora toni altissimi. Con la Lega che attacca la giunta Orlando parlando di "gravissima crisi" e l'assessore che "gioca" in difesa. Atteso il piano dei fabbisogni della partecipata per valutare la sostenibilità economica di nuove assunzioni. Tra il 18 e il 20 un nuovo tavolo di confronto

Prosegue il dibattito politico attorno alla Rap e all’emergenza rifiuti a Palermo. Emergenza che per l’assessore al Bilancio, con delega ai rapporti funzionali con Rap, Sergio Marino, è un concetto comunque da ridimensionare. “A nulla serve ipotizzare catastrofi inesistenti – dice – se non a dare una comunicazione errata i cui effetti possono proprio indebolire la nostra azienda nel mercato in cui opera”.

Secondo Marino, infatti, lo stanziamento da parte della Giunta comunale di 16,1 milioni di euro per coprire gli extra costi sostenuti dalla municipalizzata per il conferimento dei rifiuti fuori Palermo, a causa della mancata consegna da parte della Regione della settima vasca di Bellolampo, dovrebbe indurre “tutti, dentro e fuori la Rap, a ritrovare un clima di serenità”. I fondi sono contenuti nel Piano economico e finanziario 2020 e saranno distribuiti nel triennio 2021-2023. “La Rap pertanto – prosegue l’assessore – non ha nulla da temere circa il riconoscimento degli extracosti che sono dovuti dal Comune, tanto è vero che la Giunta, con atto politico, ha accantonato e destinato a tal fine i fondi proprio per far fronte alle più pressanti necessità di cassa”.

Ciò non toglie, ammette lo stesso Marino, che esistono delle “debolezze strutturali sia in termini di mezzi che di personale”. E spiega: “Stiamo superando le prime con i fondi del Pon React, senza perciò appesantire il prelievo fiscale sui cittadini, mentre, per quanto riguarda le seconde, siamo in attesa di aver il Piano dei fabbisogni del personale che l’amministratore unico dovrà trasmettere al Comune al fine di verificarne la fattibilità e la sostenibilità economica. Inoltre, sulla ricapitalizzazione abbiamo dato ulteriore impulso agli uffici affinché portino a compimento le procedure avviate con la massima urgenza così da consolidare il patrimonio di Rap e, di conseguenza, renderla più stabile”.

Marino, assieme al vicesindaco Fabio Giambrone, tra il 18 e il 20 agosto, incontrerà i sindacati e l'amministratore unico di Rap, Girolamo Caruso, per approfondire le questioni più urgenti e fare il punto sulle diverse criticità aziendali. Diventate più pressanti anche dopo le dimissioni del direttore generale Roberto Li Causi. “In attesa di condividere un quadro programmatico chiaro e sostenibile – conclude Marino - possiamo auspicare in un ulteriore sforzo dei sindacati e dei lavoratori tale da far uscire Palermo dalle attuali criticità nella raccolta dei rifiuti”.

“Senza il doppio contributo quotidiano dei lavoratori, con l’attuale forza lavoro e l’attuale parco mezzi, si vivrebbe in una condizione di continua emergenza. Nove ore di lavoro continuative al giorno, a 35/40 gradi, sono il segnale tangibile che i lavoratori sono con la città”, è la rivendicazione di Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel e Filas. “Non dimentichiamo – scrivono le sigle sindacali in una nota - che il consiglio comunale non vota e fa prevalere logiche politico-elettoralistiche (il riferimento è alla mancata approvazione del Pef 2020 di Rap e degli aumenti Tari, ndr), che il 50% dei contribuenti non paga la Tari e questo mette in crisi l’azienda, che per legge di Tari si alimenta. Oltre al fatto che le centinaia di discariche a cielo aperto con materassi, mobili, wc, sfabbricidi, carcasse di moto non si creano certamente dal nulla. Eppure sul banco degli imputati salgono sempre i lavoratori”. E concludono contestando “i non-competenti che siedono in consiglio comunale” e che vorrebbero la privatizzazione: “I lavoratori della Rap non si tirano indietro, l’amministrazione comunale però renda subito esigibili gli impegni sugli extracosti e la ricapitalizzazione. Se Rap avesse i 50 milioni di crediti vantati potrebbe fare assunzioni, comprare mezzi ed attrezzature e costruire impianti di recupero, trattamento rifiuti e nuove sedi aziendali”.

Intanto, in città continua la serie di roghi dovuti a cumuli di immondizia dati alle fiamme. Anche la scorsa notte i vigili del fuoco sono stati impegnati a spegnere gli incendi, a volte appiccati proprio a ridosso delle abitazioni. Tanto che per il consigliere comunale Marianna Caronia, della Lega, “quella che stiamo vivendo è una gravissima crisi”. Caronia, che è anche parlamentare regionale, contesta le affermazioni con cui Marino “scarica le responsabilità” sulla Regione. “Non sa, o fa finta di non sapere – dice Caronia – che a me, da parlamentare regionale, spetta il compito di individuare e favorire lo stanziamento di somme per risolvere i problemi, cosa che ho fatto quando ho proposto la norma regionale che ha destinato a Palermo 7,5 milioni. Spetterebbe appunto a lui, da assessore Comunale, attivarsi perché le somme regionali siano effettivamente destinate ed utilizzate, ma ad oggi, esattamente 14 mesi dopo quella legge regionale, non mi risulta un solo atto amministrativo che porti la firma di Sergio Marino. Delle due quindi una sola: l'assessore Marino o c'è o ci fa”.

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