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Scioglimento per mafia del Consiglio di Partinico: nella terna dei commissari l'ex questore Longo

L'ente sarà retto per 18 mesi anche dal viceprefetto aggiunto Maria Baratta e dal funzionario economico finanziario Isabella Giusto. Saltano le elezioni programmate ad ottobre, dopo la relazione ispettiva che avrebbe evidenziato forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata

Scelta la terna dei commissari straordinari che guideranno il Comune di Partinico dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Consiglio. Con il provvedimento deliberato dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, e alla firma del Capo dello Stato, saltano quindi le elezioni progammate per il prossimo ottobre. 

In sostituzione degli organi elettivi il Comune verrà retto per 18 mesi da una commissione straordinaria composta dal prefetto in pensione Guido Nicolò Longo (in passato anche questore di Palermo), dal viceprefetto aggiunto Maria Baratta e dal funzionario economico finanziario Isabella Giusto. Finora il Comune è stato guidato da un commissario straordinario - Rosario Arena - nominato dal presidente della Regione, Nello Musumeci.

La proposta di scioglimento è stata avanzata dal ministero dell'Interno sulla base della relazione del prefetto di Palermo che, a sua volta, ha raccolto elementi con l'accesso ispettivo inviato nell’ente locale alcuni mesi fa. L'ispezione - condotta da carabinieri, polizia e guardia di finanza - avrebbe evidenziato forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che avrebbero compromesso l'imparzialità e il buon andamento dell'attività amministrativa. Sotto accusa l'affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e i servizi sociali. 

Le dimissioni dell’ex sindaco Maurizio De Luca, arrivate nel giugno 2019 dopo appena 11 mesi dalla sua elezione, hanno acceso i riflettori degli inquirenti sull’amministrazione. In alcuni passaggi della relazione, consegnata dagli ispettori alla prefettura di Palermo, viene evidenziato come l’ex sindaco De Luca sarebbe stato addirittura osteggiato dalla sua stessa maggioranza nel portare avanti provvedimenti per il "ripristino della legalità e il risanamento finanziario dell’ente".

Nella relazione si fa menzione anche a varie operazioni antimafia avvenute nel partinicese tra il 2005 e il 2018, con particolare attenzione all’operazione "Game over" che avrebbe svelato intrecci tra ambienti malavitosi e giro di scommesse. Secondo le forze dell'ordine sarebbero emersi "pregiudizievoli collegamenti tra la compagine di governo e la criminalità organizzata" che oggi hanno determinato lo scioglimento del Comune.

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