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Un casinò a Palermo? Arriva il via libera dell’Ars

La norma, che ha come primo firmatario Lino Leanza di Articolo 4, è stata emendata. Oltre a Taormina è stata aggiunta la possibilità dell’apertura di una casa da gioco anche nel capoluogo, in un’area ancora da identificare

Non solo Taormina, ora anche Palermo si candida ad ospitare un casinò. E l’Ars ha dato il via libera: la norma, primo firmatario Lino Leanza di Articolo 4, è stata emendata inserendo la possibilità dell’apertura di un secondo casinò nel capoluogo, in un’area da identificare.

Adesso l’ultimo step. La norma ora potrà approdare a Sala d’Ercole per la trasformazione in legge. “Si tratta – dice Leanza – di un’ulteriore attrazione turistica per la Sicilia e, al tempo stesso, di un modo per riequilibrare l’offerta con altre regioni italiane ed europee. I casinò esistono in altre aree del Paese e non si comprende perché non si dovessero realizzare anche in Sicilia”.

In agenda c’è un incontro con il ministro dell’Interno Angelino Alfano. "La normativa che impedisce di fatto l'apertura di case da gioco nella nostra regione – spiegano invece esponenti dei Democratici e riformisti per la Sicilia e del Pdl - deriva da una legge nazionale, oggi da considerare anacronistica. Ecco perché avremo l'atteso incontro con il ministro dell'Interno Angelino Alfano per tentare di dipanare l'intricata matassa e provare superare definitivamente l'impasse legislativo nazionale".

In estate era stata l’assessore regionale al Turismo Michela Stancheris a dichiarasi favorevole all’apertura dei casinò in Sicilia. Individuando Taormina e Cefalù come sedi “ideali”.

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