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Economia

E' nato il Distretto unico del Cibo, firmato l’accordo quinquennale

I rappresentanti delle filiere produttive e dei Gal/Flag hanno trovato l'intesa. Stabiliti ruoli e compiti. Le imprese che oggi non fanno parte del Distretto potranno aderire singolarmente in qualità di partner

Sottoscritto l’accordo per la nascita del Distretto del cibo promosso dai rappresentanti dal comitato promotore - composto dai rappresentanti delle filiere produttive strutturate (Federica  Argentati, Nino Carlino e Francesco Ancona) - e dai rappresentanti dei Gal/Flag (Dario Costanzo, Sebastiano Di Mauro e Andrea Ferrarella). L'intesa, firmata ieri, ha una durata di 5 anni e definisce le modalità di cooperazione tra i sottoscrittori oltre agli obiettivi e alla struttura di governance del costituendo Distretto che curerà i rapporti con la pubblica amministrazione. 

La governance del Distretto è affidata a un’assemblea dei sottoscrittori (filiere strutturate e partenariato del territorio) e a un consiglio direttivo, eletto dall’assemblea dei sottoscrittori e la cui governance è composta per i 4/7 dai rappresentanti dei distretti e delle filiere produttive strutturate aderenti alla rete e per i 3/7 dai rappresentanti di Gal/Flag, comuni, organizzazioni di categoria, dei consumatori, della filiera del turismo e del sociale. Il Consiglio direttivo potrà avvalersi di un comitato tecnico-scientifico composto da esperti di chiara fama in specifici ambiti disciplinari, con funzioni consultive.

L’accordo stabilisce anche ruoli e compiti dei partner dando anche la possibilità alle imprese che oggi non fanno parte attraverso forme organizzate della rete del soggetto proponente di aderire singolarmente al Distretto del cibo in qualità di partner. Ciò al fine di irrobustire o completare le filiere presenti e di dare l’opportunità anche a quelle non ancora rappresentate all’interno della rete e non rappresentative del comparto di riferimento.

"L’obiettivo generale - spiegano i promotori - è quello di attivare il processo organico e strutturato di valorizzazione dell’agroalimentare siciliano e dei comparti produttivi collegati, attraverso nuove forme di sviluppo integrato, territoriale e/o di filiere attraverso la condivisione dal basso di 'politiche di sviluppo'". 

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