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Grande Migliore, Fisascat: "Non possiamo permetterci di perdere altro tempo"

Il sindacato accende ancora una volta i riflettori sulla vertenza: "Chiediamo al sindaco di volersi fare parte attiva per la calendarizzazione di una nuova seduta consiliare nel più breve tempo possibile"

"Proprio pochi giorni fa, abbiamo inviato una comunicazione alla curatela fallimentare per richiedere notizie sulla relazione utile a chiarire i dubbi sorti tra i consiglieri comunali rispetto alla delibera dell’atto aggiuntivo della vigente convenzione che avrebbe dovuto essere presentata al Comune di Palermo". Esordisce così Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Cisl Palermo Trapani, in merito alla situazione Grande Migliore. Il sindacato accende ancora una volta i riflettori sulla vertenza.

"Abbiamo chiesto al curatore, Alberto Marino, di poterne riceverne copia qualora la documentazione fosse già stata presentata. Una richiesta immediatamente accolta dalla curatela che ci ha comunicato di aver prodotto, con solerzia, quanto di sua competenza già lo scorso 25 febbraio. La palla passa adesso al Comune di Palermo - afferma la sindacalista -. Chiediamo, pertanto, al sindaco di volersi fare parte attiva per la calendarizzazione di una nuova seduta consiliare nel più breve tempo possibile di modo che i consiglieri possano nuovamente esprimere il proprio parere sull'atto aggiuntivo alla convenzione urbanistica".

"Non possiamo permetterci di perdere altro tempo - tuona la Calabrò - Giorno dopo giorno, infatti, non soltanto potrebbero diminuire sempre più gli eventuali competitor commerciali interessati alla struttura abbandonando la piazza di Palermo in favore di altri territori, ma, al contempo,  aumenterebbero gli interessi vantati dagli istituti bancari creditori che ridurrebbero sempre più le somme derivate dalla vendita che devono soddisfare le spettanze dei 269 ex dipendenti. Non vorremmo si ripetesse quanto già accaduto nel maggio 2020 quando, a fronte della presentazione della richiesta di proroga dell'atto aggiuntivo presentata dalla curatela fallimentare, la stessa sia approdata in aula soltanto i primi di febbraio 2021, ovvero esattamente 10 mesi dopo. Auspichiamo che, - conclude Calabrò - fugati i dubbi e acclarato il rispetto delle normative di riferimento, il Consiglio Comunale si possa esprimere favorevolmente per la definizione della questione".

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