"Comprensibile la volontà del Comune di Palermo di incrementare la tassa di soggiorno". Ad affermarlo Giuseppe Aiuto, esperto in marketing turistico e territoriale, che prosegue: "Ma città come Palermo hanno bisogno di una reale programmazione, capace di trasformare queste risorse economiche in un vero e proprio megafono del territorio. Il turismo non deve mettere al centro un prodotto, ma un  insieme di prodotti, ambienti, tradizioni, culture, persone, infrastrutture e in tal senso vanno reinvestiti i proventi derivati dalla tassa di soggiorno. In pratica-prosegue Giuseppe Aiuto-sono convinto che oltre alla consuete attività già previste dal regolamento e messe in atto in molte città italiane, Palermo abbia bisogno di essere conosciuta nel mondo per le due tradizioni e per la sua storia. Immagino quindi di incentivare il turismo attraverso voucher da scambiare con altri comuni italiani, per incentivare forne di gemellaggio, che consentano ai turisti di visitare le nostre strutture, capaci di accoglierli con l'aiuto delle tantissime associazioni teatrali e culturali con rappresentazioni viventi fra le vie della città o nel bellissimo Parco della Favorita. Immagino servizi di trasporto gratuiti che consentano ai turisti di attraversare la città, magari degustando i nostri prodotti tipici e perché no assistendo a spettacoli di strada che raccontino i piu salienti momenti della nostra storia attraverso semplici ricostruzioni storiche. Si tratta solo di piccole idee, che devono però avere alla base un progetto di valorizzazione delle destinazione su scala nazionale e internazionale. Senza questo tipo di progettualità- conclude Giuseppe Aiuto- qualsiasi aumento non solo non produrrà effetti concreti, ma rischierebbe di essere percepito come un'ennesimo balzello da pagare.