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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Blufi

Blufi, il Tar corregge i risultati delle Comunali e il sindaco perde la maggioranza in Consiglio

Per i giudici i seggi sono stati "illegittimamente assegnati". Accolto parzialmente il ricorso di Domenico Abbate, candidato primo cittadino sconfitto per tre voti da Calogero Puleo: fuori dall'assemblea cittadina tre esponenti di "Insieme per Blufi", proclamati altrettanti nuovi eletti della lista "Rinnoviamo Blufi"

Calogero Puleo, sindaco di Blufi eletto alle amministrative dello scorso 12 giugno, perde la maggioranza in Consiglio comunale.

E' questa la conseguenza di una sentenza della terza sezione del Tar (presidente Guglielmo Passarelli Di Napoli, consigliere estensore Aurora Lento e consigliere Roberto Valenti), che ha ritenuto fondato il ricorso presentato da Domenico Abbate, candidato sindaco sconfitto per tre voti (315 a 312), nella parte in cui viene sollevata l'illegittima attribuzione dei seggi alla lista "Insieme per Blufi", collegata al primo cittadino eletto Calogero Puleo.

Per questa ragione, i giudici amministrativi hanno annullato il verbale di proclamazione degli eletti, correggendo i risultati usciti fuori dalle urne e di conseguenza la composizione del Consiglio. Al posto di Giorgia Pasquariello, Domenica Gulino e Giuseppe Minneci della lista "Insieme per Blufi" (che scende da 7 a 4 consiglieri) risultano ora eletti Manuela Alosa, Alberga Garofalo e Ivan Porrà di "Rinnoviamo Blufi", che ottiene così 6 seggi in Consiglio anziché 3. 

L'adunanza dei presidenti di sezione aveva computato tra i voti validi non solo quelli attribuiti alle liste (603), ma anche quelli ulteriori espressi per i candidati a sindaco (24). Un errore secondo il Tar, che ha rifatto i calcoli assegnando il premio di maggioranza alla lista "Rinnoviamo Blufi", che ha superato la soglia del "50% più uno dei voti validi" (pari a 302,5 voti), avendo ottenuto 311 preferenze contro le 292 di "Insieme per Blufi".

Abbate e gli altri elettori che hanno fatto ricorso, difesi dall’avvocato Giovanni Puntarello, avevano chiesto anche l'annullamento di 9 voti assegnati a Puleo, perché "espressi con modalità tali da renderli riconoscibili o, comunque, da non consentire l’individuazione univoca della volontà dell’elettore". In questo caso però la terza sezione del Tar ha giudicato infondata la tesi, perché "in assenza di altri candidati sindaco con il medesimo cognome, l'indicazione con il diminutivo (Lillo, ndr) è un mero difetto mnemonico in ordine al nome di battesimo"; mentre per le schede dove è stato riportato "il cognome di un candidato alla carica di assessore", secondo i giudici "va rilevato che sono espressione della volontà di attribuire la propria preferenza al candidato sindaco che l'aveva designato". 

Calogero Puleo viene confermato sindaco, ma in Aula sarà l'opposizione ad avere la maggioranza dei consiglieri. Per effetto della sentenza del Tar, quindi, si dovrà procedere alla proclamazione dei nuovi eletti e in Consiglio si dovranno rifare le votazioni per l'elezione di presidente e vicepresidente.

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