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Cronaca

Professoressa palermitana scopre rapidissime raffiche di luce da stella Pulsar

Osservata per la prima volta una pulsar al millisecondo, una stella di neutroni in rapidissima rotazione: nel team di ricercatori c'è anche Tiziana Di Salvo, dell'università di Palermo. Lo studio è stato firmato con l'ateneo di Cagliari, insieme all'Inaf, e pubblicato su Nature Astronomy

E’ stata recentemente pubblicata su “Nature Astronomy” la scoperta delle pulsazioni ottiche al millisecondo da parte di una Stella di Neutroni in rapidissima rotazione. La firma sull’importante novità è di un gruppo di ricercatori in cui l’Università di Palermo compare insieme all’Università di Cagliari e l’INAF-Osservatorio Astronomico di Roma. Nel team c'è Tiziana Di Salvo, professoressa associata di Astronomia e Astrofisica presso il Dipartimento di Fisica e Chimica dell’Università degli Studi di Palermo.

Per la prima volta al mondo è stata osservata una pulsar al millisecondo, cioè una stella di neutroni in rapidissima rotazione, che emette impulsi periodici, come un potentissimo faro cosmico, non solo nella banda dei raggi X, ma anche nella luce visibile. Mai prima d’ora era stato registrato un simile comportamento in un oggetto celeste di questa categoria: Psr J1023+0038, questo il nome della pulsar, emette 590 impulsi di luce visibile ogni secondo. La scoperta è stata effettuata grazie alle osservazioni condotte al Telescopio Nazionale Galileo dell’Inaf alle Isole Canarie, equipaggiato per l’occasione con lo strumento Sifap un fotometro ottico ad altissima risoluzione sviluppato presso il Dipartimento di fisica della “Sapienza – Università di Roma”. “Finora si pensava che queste Stelle di Neutroni emettessero luce pulsata esclusivamente nella banda radio e nella finestra raggi-X- raggi-Gamma – spiega lo scienziato Luciano Burderi –. Pertanto la scoperta fatta è davvero importante ed apre prospettive inattese per lo studio di questi affascinanti oggetti”. 

Le radio pulsar sono stelle di neutroni che si comportano come veri e propri fari cosmici. Quando la stella ruota abbastanza velocemente, i suoi intensissimi campi magnetici riescono ad accelerare particelle ad energie ben superiori a quelle raggiungibili dal Large Hadron Collider del Cern di Ginevra, il più potente acceleratore di particelle mai costruito dall’uomo. 

A ogni rotazione della stella, gli elettroni così accelerati producono degli impulsi di radiazione osservabile dalle onde radio ai raggi gamma, consentendoci di conoscerne il periodo di rotazione con precisione elevatissima. 

Ci sono pulsar dalle proprietà estreme, che ruotano su se stesse con un periodo di qualche millisecondo e compiono centinaia di rotazioni attorno al proprio asse ogni secondo. Un oggetto che si trovasse sul loro equatore viaggerebbe alla incredibile velocità pari al 10 per cento della velocità della luce. 

Tali elevatissime velocità di rotazione sono raggiunte durante una precedente fase evolutiva lunga miliardi di anni, in cui la stella di neutroni strappa materia ad una stella compagna e la costringe a cadere sulla sua superficie attraverso la formazione di un disco di accrescimento. 

Solo al termine di questa fase in cui la stella emette brillanti fasci di raggi X, la pulsar si può attivare principalmente come sorgente pulsante di onde radio e raggi gamma. Almeno così si pensava fino a questa scoperta che evidenzia come l’emissione ottica pulsata sia importante in questo tipo di sorgenti.

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