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VIDEO | Le immagini del folle assalto al Maracanà tra calci e pugni: "Qua i rapinatori non hanno dove andare"

A commentare così l’episodio avvenuto nel locale di via Imperatore Federico è Ivano Martino, figlio di Tommaso "Masetto", titolare del ristorante dove la scorsa notte è entrato in azione un commando armato di pistola con l’obiettivo di rubare l’incasso: "Siamo ‘partiti’ senza pensarci due volte"

"Appena abbiamo capito cosa stava per succedere, siamo ‘partiti’ senza pensarci due volte. Siamo una famiglia: se toccano mio padre o mio fratello è come se toccassero me. E' bene che i rapinatori sappiano che qui non hanno dove andare". A commentare così l’episodio avvenuto al Maracanà è Ivano Martino, figlio di Tommaso "Masetto", titolare del ristorante di via Imperatore Federico dove questa notte è entrato in azione un commando armato di pistola con l’obiettivo di rubare l’incasso.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i rapinatori erano cinque e sono arrivati a bordo di una Bmw Serie 3 rubata sulla quale erano state applicate le targhe (anch’esse rubate) di un’altra macchina. Uno è rimasto al volante e con il motore accesso mentre gli altri quattro, tutti incappucciati, hanno fatto irruzione nel ristorante con una pistola in pugno. Due hanno puntato verso Masetto Martino e il registratore di cassa, mentre gli altri due - in prima battuta - sono rimasti a distanza di pochi metri.

"In quel momento c’erano una quindicina di persone fuori, che per fortuna hanno annotato la targa e il modello dell'auto, e poche altre all’interno. Appena sono entrati, alcuni clienti sono scappati mentre qualcun altro - racconta Martino a PalermoToday - si è rifugiato in bagno. Io e mio fratello siamo subito intervenuti e abbiamo lanciato tutto ciò che avevamo a tiro contro i rapinatori, poi li abbiamo colpiti come potevamo con calci e pugni. Quando hanno capito che non avevano dove andare, hanno rinunciato al colpo".

Dopo la colluttazione Ivano Martino e uno dei fratelli erano quasi riusciti a bloccare uno degli assalitori: "Uno di loro ha perso il cappuccio. Stavamo cercando di trattenerlo fino all'arrivo delle volanti ma gli altri, che nel frattempo erano scappati, sono tornati per recuperarlo. Ci hanno puntato contro la pistola e quindi ci siamo dovuti arrendere". Nella scazzottata uno dei due fratelli di Ivano è stato colpito alla testa con il calcio della pistola, riportando una ferita che ha reso necessario un breve ricovero in ospedale dove gli sono stati dati 5 punti di sutura.

Sul posto sono intervenuti gli investigatori dell’Ufficio prevenzione generale e della Squadra mobile che hanno avviato le indagini. Dopo i rilievi della Scientifica, che ha acquisito anche le immagini dell’impianto di sorveglianza, i poliziotti hanno ritrovato in centro, dalle parti di via Ruggero Settimo, la Bmw Serie 3 rubata con ogni probabilità per l’occasione. "Spero che non si faccia più vivo nessuno - conclude Ivano Martino - perché non sappiamo cosa potrà accadere la prossima volta".

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