Rapine in banca, la Fabi: "In Italia episodi in calo, ma Palermo al terzo posto"
Dopo la rapina nella filiale Bper dell'Uditore il segretario provinciale della Federazione autonoma bancari italiani Gabriele Urzì, commentando i dati del 2019, rilancia l'allarme sicurezza
Rapina stamattina alla filiale della Banca popolare dell’Emilia Romagna a Palermo all’Uditore dove un uomo pare armato di pistola intorno alle 10 è entrato nella dipendenza minacciando chi era all’interno e riuscendo a portare via circa 2.000 euro. Secondo una prima ricostruzione il malvivente si è introdotto nell’agenzia indossando un cappellino e una mascherina chirurgica. Si è avvicinato al bancone e ha estratto una pistola (non si sa se vera o giocattolo priva del classico tappo rosso) e ha minacciato un impiegato facendosi consegnare il contante che c’era in cassa.
La Fabi di Palermo rilancia l’allarme sicurezza. "Avevamo già diffuso i dati negativi sulla sicurezza in banca in Sicilia - afferma Gabriele Urzì, segretario provinciale e responsabile salute e sicurezza - sulla base del Rapporto intersettoriale criminalità predatoria 2020 dell'Ossif (il centro di ricerca Abi sulla sicurezza anticrimine), che evidenziano un calo delle rapine a danno delle banche ma con forti distinguo "geografici". I dati sono riferiti al 2019 e a livello nazionale evidenziano una diminuzione dell'87% (da 2.108 casi a 272) nell'arco dell'ultimo decennio, con un calo più significativo rispetto alla diminuzione degli sportelli che, nel periodo analizzato, è stato del 28%. Ma ci sono grosse differenze territoriali e la Sicilia è al secondo posto per numero di rapine (35) dopo la Lombardia (52) e, purtroppo, è al primo posto se si considera il livello di rischio con un valore di 2,8 rapine ogni 100 sportelli (rispetto al 2,3 del 2018). Dopo Milano (27 colpi) e Roma (17), troviamo al terzo posto proprio Palermo con 16 rapine (erano state 10 nel 2018) e al decimo Catania e Siracusa con 6. Palermo è al secondo posto anche osservando l'indice di rischio (rapine ogni 100 sportelli)".
"Occorre investire maggiormente in sicurezza - aggiunge Urzì - affiancando ai presidi tecnologici (videosorveglianza con telecamere ad alta definizione, cassetti blindati che impediscono il prelievo dei contanti - i cosiddetti "roller cash") la guardiania armata che, in filiali particolarmente a rischio o per logistica o per livello di business, è indispensabile. Non è un caso che alla Bper all’Uditore un mese fa circa è stata appunto tolta la guardiania armata e i malviventi ringraziano. Nella stessa zona il 26 aprile era stata rapinata una tabaccheria. E’ il caso che l’azienda riveda gli apprestamenti di sicurezza sulla quale non si investe mai abbastanza".