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Cronaca

Il fermo dei tir manda in crisi le aziende agricole, appello della Regione: "Sospendete i blocchi"

L'assessore Falcone ha convocato per domani a Catania i rappresentanti degli autotrasportatori, che protestano per l'aumento del costo dei carburanti. "Abbiamo chiesto al governo Draghi di intervenire, ora serve senso di responsabilità". Confagricoltura: "I nostri prodotti stanno deperendo, gravi le conseguenze"

Al termine della riunione a Roma, presso il ministero delle Infrastrutture, la Regione chiede agli autotrasportatori di sospendere la protesta e "scongiurare altri blocchi". A dirlo è l'assessore ai Trasporti Marco Falcone, che per domani (alle 10,30) ha convocato al PalaRegione di Catania i rappresentanti di categoria in rivolta per l'eccessivo aumento del costo dei carburanti.

La Regione stanzia 10 milioni per gli autotrasportatori 

Dopo aver stanziato 10 milioni per attutire la crisi del comparto, la Regione promette che sarà valutata "ogni soluzione possibile". Un appello al "senso di responsabilità" per evitare tra l'altro di mandare in sofferenza altri comparti come quello agricolo. "A Roma - spiega Falcone - il governo Musumeci, condividendo le ragioni della protesta, ha chiesto al governo Draghi di intervenire recependo tre proposte di buon senso: adoperarsi per il taglio dei costi dei trasporti sostenuto dalle imprese sulle autostrade del mare, predisporre un aumento del credito d’imposta sul carburante per gli autotrasportatori e, infine, l’aumento del tetto massimo di ore guida giornaliere. Al contempo, però, chiediamo a tutti coloro che in queste ore stanno protestando di sospendere ogni forma di blocco stradale e dei traffici. Solo lo spirito di collaborazione fra tutti può portare a obiettivi concreti, come già avvenuto nei mesi scorsi".

Il fermo degli autotrasportatori sta creando non pochi problemi ai produttori ortofrutticoli e gli allevatori siciliani: Confagricoltura dice "no" alla guerra fra poveri:. "L'iniziativa in atto - commenta il presidente regionale Rosario Marchese Ragona - ha pesanti conseguenze sulle aziende agricole siciliane, sia in relazione alla deperibilità delle merci, sia ai problemi contrattuali derivanti dalla mancata consegna dei prodotti ortofrutticoli e lattiero-caseari verso i mercati nazionali ed europei e verso la Gdo. C'è il serio rischio che buyer e grande distribuzione rinuncino ad approvvigionarsi dei prodotti isolani, con conseguenze disastrose e irreparabili per le aziende produttrici. Pur condividendo i motivi della protesta, legata alla questione caro-energia che interessa tanto anche il settore primario - conclude Marchese Ragona - confidiamo nel senso di responsabilità degli autotrasportatori, per evitare ulteriori e gravissimi danni agli agricoltori siciliani, e sollecitiamo l'intervento del governo nazionale".

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