rotate-mobile
Cronaca Politeama / Via Francesco Crispi

Materiali pericolosi e rischio crollo, sequestrata una banchina al porto

Si tratta della Vittorio Veneto - dove di solito ormeggia il traghetto Tirrenia - sede del cantiere per i lavori di restyling della Stazione marittima. "Potenziali effetti inquinanti dalla demolizione dell'edificio e astratto pericolo di cedimento strutturale"

La banchina Vittorio Veneto, lato sud del porto e sede del cantiere per i lavori di restyling della Stazione marittima, è stata sottoposta oggi a sequestro da parte dell'Autorità giudiziaria. Lo dice l'autorità portuale di Palermo in una nota.

Il sequestro riguarda l'area di cantiere in consegna alla società So.Co.Stra.Mo srl, per potenziali effetti inquinanti dei materiali provenienti dalla demolizione dell'edificio. La ditta è già stata diffidata e invitata alla rimozione degli stessi.

Il sequestro della banchina Vittorio Veneto sud, dove ormeggia normalmente il traghetto Tirrenia, è invece correlato al possibile, e astratto, pericolo di cedimento strutturale. L'Autorità portuale ha già disposto l'avvio delle verifiche tecniche del caso. Il provvedimento non riguarda il lato nord della banchina, dove continueranno regolarmente a ormeggiare le navi da crociera che scalano il porto di Palermo e, dunque, non procurerà ulteriori disagi agli armatori, all'operatività e ai turisti, se non quelli relativi all'attività di cantiere - sospesa già dallo scorso mese di dicembre - in attesa dell'approvazione della perizia di variante all'esame dei competenti uffici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

"E' interesse dell'Autorità portuale - si legge - offrire piena collaborazione all'Autorità giudiziaria per eliminare quegli inconvenienti che dovessero essere accertati".

Secondo il deputato M5S alla Camera, Riccardo Nuti, si tratta di "un sequestro doveroso, ma che forse poteva essere evitato con la giusta e tempestiva manutenzione. Ora a pagarne le conseguenze sarà la città, che sconterà un minor numero di arrivi di navi da crociera in primavera”. “In periodi di maggiore traffico – dice Nuti – alcune navi da crociera potrebbero essere dirottate altrove, con ripercussioni negative per la città e le sue attività commerciali. Danni strutturali come quelli rilevati al molo si creano solo nel corso degli anni e non certo in periodi limitati. Probabilmente si è perso troppo tempo per intervenire con una seria e tempestiva manutenzione e, se è così, l'autorità portuale e chi ha nominato i suoi vertici, come i sindaci che si sono succeduti in questi anni, dovranno risponderne”. “Il silenzio del sindaco Orlando - continua Nuti - è preoccupante se si pensa non solo al danno economico che deriverà da questa chiusura, ma anche al possibile disastro (economico, ambientale ed in termini di vite umane) che si sarebbe potuto verificare in caso di crollo durante la presenza di una nave da crociera”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Materiali pericolosi e rischio crollo, sequestrata una banchina al porto

PalermoToday è in caricamento