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Cronaca Villagrazia / Via Orecchiuta

L'omicidio di Rosy Bonanno, ex convivente condannato a 30 anni in via definitiva

I fatti risalgono al 2013. La donna fu massacrata con sedici coltellate davanti al figlio di due anni. La Cassazione ha confermato il verdetto a carico di Benedetto Conti

La Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni per Benedetto Conti, imputato dell'omicidio dell'ex convivente Rosy Bonanno, 27 anni, uccisa con dieci coltellate il 10 luglio del 2013 davanti al figlioletto di due anni. L'omicidio avvenne nella casa dei genitori di lei, in via Orecchiuta, dove si era trasferita a seguito della fine della relazione. A trovare il corpo di Rosy fu il padre. 

LE IMMAGINI DAL LUOGO DEL DELITTO | VIDEO

Il processo si è svolto con il rito abbreviato e lo stesso pm di primo grado aveva chiesto la condanna a 30 anni. In appello era caduta l'aggravante della premeditazione, ma la pena era rimasta uguale. La Procura generale aveva chiesto il ripristino e aveva fatto ricorso contro la decisione di secondo grado: la Suprema Corte ha però ritenuto inammissibile la richiesta.

La donna aveva denunciato l'uomo per maltrattamenti in due occasioni - nel 2010 e nel 2011 - ma poi aveva ridimensionato le accuse. Per questo, entrambe le denunce furono archiviate dal gip. Dopo l’omicidio, Conti fuggì a bordo di un’auto in direzione di Villabate, dove fu poi fermato dalla polizia. Bloccato dagli agenti disse di avere “perso la testa”.

Rimane aperta la questione dei risarcimenti riconosciuti alla famiglia della vittima, costituita parte civile nel processo. Conti è nullatenente e non possiede il mezzo milione che dovrebbe dare al bambino, oggi di 7 anni. I parenti di Rosy Bonanno si appellano al Fondo per i parenti e gli orfani delle vittime di femminicidio, ancora non istituito nel nostro Paese.

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