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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Partinico

"Soldi e regali per aggiudicarsi gli appalti": 8 arresti per corruzione, c'è anche l'ex sindaco di Partinico

L'indagine condotta dai carabinieri ha interessato anche i comuni di Balestrate, Marsala, San Cataldo Agrigento e la Città metropolitana di Palermo. Al centro c'è una cooperativa che si occupa di assistenza domiciliare del trasporto di anziani e disabili. In carcere Giuseppe Gaglio "patron" di Borgo Parrini, ai domiciliari pure Salvatore Lo Biundo

Avrebbero corrotto pubblici amministratori con soldi, regali e cene al ristorante per ottenere una corsia preferenziale per la loro cooperativa, la Nido d'argento con sede a Partinico, e aggiudicarsi gli appalti sull’assistenza domiciliare, sul trasporto di anziani e disabili e sui servizi per i minori. I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare con cui il gip Elisabetta Stampacchia ha disposto il carcere per tre indagati, tra i quali c'è il comandante della polizia municipale e capo di gabinetto del Comune di Agrigento, e i domiciliari per altri cinque. Per altre tre persone è scattata la sospensione dal pubblico ufficio. Sono accusati a vario titolo turbata libertà degli incanti, corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e peculato.

In carcere vanno Giuseppe Gaglio (61 anni, di Partinico), Massimiliano Terzo (43, di Palermo) e Gaetano Di Giovanni (61, di Raffadali); ai domiciliari Giuseppe Chiaramonte (45, di Palermo), Francesco Chiavello (62, di Partinico), Salvatore Lo Biundo (54, di Partinico, ex sindaco), Maria Pia Falco (67, di Marsala) e Aldo Raimondi (65, di San Cataldo). Sospensione per M. R. M. (56, di Bisacquino), M. S. (62, di Palermo) e A. G. (59, di Palermo).

L’indagine, condotta dai militari della compagnia di Partinico e coordinata dalla Procura, ha interessato i comuni di Partinico, Balestrate, Marsala, San Cataldo Agrigento ma anche la Città metropolitana di Palermo e l'ex sindaco di Partinico Salvatore Lo Biundo che a oggi non ha alcun incarico pubblico. L’attività investigativa è servita a “delineare l’esistenza di un’associazione per delinquere - si legge in una nota diffusa dal Comando provinciale - finalizzata a commettere delitti contro la pubblica amministrazione, composta da quattro persone poste al vertice della cooperativa di servizi socio-sanitari con sede a Partinico”.

Durante le intercettazioni gli investigatori hanno individuato a Borgo Parrini, dove Giuseppe Gaglio aveva investito parte dei guadagni, il "luogo abituale d’incontro tra i vertici della cooperativa e alcuni dei pubblici ufficiali compiacenti, dove sarebbero stati rinsaldati i reciproci illeciti legami". Nel corso delle indagini gli investigatori hanno accertato che sarebbero “numerose le assunzioni alle dipendenze della cooperativa di persone indicate dai pubblici ufficiali. L’obiettivo - spiegano ancora dal Comando - sarebbe stato quello di velocizzare i pagamenti e le liquidazioni da parte degli enti locali nei confronti della cooperativa o aggiudicarsi costosi appalti”. I militari avrebbero inoltre scoperto una fattura da 30 mila euro emessa dalla cooperativa e pagata dall’ente pubblico a fronte di servizi mai espletati.

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo, con lo stesso provvedimento, ha disposto il sequestro preventivo di una somma di oltre 50 mila euro, di alcuni gioielli e della stessa cooperativa che ha un fatturato annuo di circa 13 milioni di euro e oltre 1.250 dipendenti.

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