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Cronaca

Bomba d’acqua, Orlando chiede lo stato di calamità naturale: "Procedure snelle per l'emergenza"

Il sindaco, tramite la Prefettura, ha avanzato la richiesta ai governi nazionale e regionale. Flop commissariamenti: "Sono stati una mossa politico-affaristica". Giambrone coordina riunione operativa con aziende e uffici: l'elenco degli interventi del Comune

Il sindaco Leoluca Orlando ha comunicato poco fa in prefettura la richiesta, inoltrata ai governi regionale e nazionale, dello stato di calamità naturale "anche al fine di attivare strumenti veloci e snelli per il risarcimento dei danni ai privati e per affrontare l’emergenza".
Il sindaco ha preannunciato la richiesta ai ministri dell’Ambiente e del Mezzogiorno con i quali ha avuto stamattina due distinti colloqui, ricevendo assicurazioni sulla "massima attenzione e disponibilità del governo nazionale per sostenere quanto sarà fatto a Palermo dal Comune e da tutte le Istituzioni coinvolte".

Il sindaco ha disposto che sia attivato un indirizzo email cui i cittadini che hanno subito danni a beni immobili e auto possano segnalare tali danni "per la compilazione di un dossier a supporto della richiesta dello stato di calamità e per una più accurata quantificazione dei danni". L'indirizzo e le modalità di utilizzo saranno comunicati da domani.

Contemporaneamente all’incontro in prefettura, su incarico del Sindaco si è svolta a Palazzo delle Aquile una riunione coordinata dal vicesindaco Fabio Giambrone con diversi uffici comunali e con le aziende partecipate. L'Amat curerà in collaborazione con la polizia municipale la rimozione gratuita delle auto danneggiate dal maltempo e il loro deposito in un’apposita area che sarà individuata nelle prossime ore. Le richieste di rimozione, che saranno evase in ordine cronologico, andranno inviate all’email crto@comune.palermo.it con oggetto "alluvione 15 luglio. Rimozione auto". Ai cittadini che stanno ricorrendo ad operatori privati per la rimozione delle auto, l’invio a farsi rilasciare regolare fatture per gli interventi, in vista di possibili risarcimenti successivi alla dichiarazione dello stato di calamità.

Mezzi e squadre di Amap e Rap, anche in collaborazione con l’esercito, proseguano il lavoro già avviato, in raccordo con i vigili del fuoco, per supportare le operazioni di rimozione del fango e riparazione delle strade, mentre Amap attende l’autorizzazione dai Vigili del Fuoco per poter accedere ai locali tecnici dei sottopassaggi allagati per la verifica dello stato degli impianti;

L'Amg verificherà la sicurezza degli impianti di illuminazione delle aree colpite, provvedendo alle necessarie urgenti riparazioni e comunque all’eliminazione delle situazioni di pericolo; mentre le squadre di Reset e del settore Verde si occuperanno della sicurezza degli alberi. A disposizione di tutti gli uffici e delle aziende anche personale e mezzi del Coime per ogni intervento necessario ed urgente. Le famiglie che a causa degli allagamenti hanno subito danni in casa (attualmente 11, per un totale di 28 persone, ospitate in strutture alberghiere a carico del Comune) saranno assistite dall’area dei Servizi sociali.

In prefettura, il sindaco ha comunicato lo stato dei progetti di intervento sui sistemi delle acque bianche e nere, così come rappresentato dai commissari che dal 2015 hanno avuto assegnati i poteri che fino a quel momento erano del Comune. Per il dissesto idrogeologico il commissario è sempre stato il presidente della Regione Siciliana (prima Crocetta, poi Musumeci) avvalendosi di strutture del governo Regionale, mentre per le opere fognarie, il Commissario è stata prima l’assessore regionale Vania Contraffatto e poi, da aprile 2017, il commissario straordinario unico per la depurazione, struttura nazionale che cura gli interventi in tutta Italia.

"La situazione che abbiamo vissuto ieri - ha detto Orlando in prefettura - è la prova del fallimento del commissariamento del 2015, che come allora denunciammo era solo una mossa politico-affaristica frutto dello stato di calamità istituzionale degli anni del governo Crocetta. Se il governo nazionale e quello regionale vogliono segnare davvero il cambiamento, dimostrino che le strutture commissariali da loro gestite sono in grado di recuperare i quasi cinque anni perduti su tutti i fronti e lo facciano coinvolgendo, a Palermo come in decine di altri comuni siciliani, i sindaci che subiscono la vergogna di un commissariamento continuo e parzialmente improduttivo. Mentre a Genova, la struttura commissariale che coinvolge il sindaco e la città ha prodotto i risultati a tutti noti per la ricostruzione del Ponte Morandi, in Sicilia i sindaci sono del tutto esautorati dal proprio ruolo amministrativo e gestionale, pur dovendo rispondere politicamente di quanto avviene in città".
 

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