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Da Pantelleria al Piemonte sul dorso di un mulo: il viaggio di un palermitano tra i parchi d'Italia

Si chiama Francesco Paolo Lanzino, ha 28 anni, ed è l'ideatore del progetto documentaristico Woodvivors. La sua avventura, lunga 2.500 chilometri, attraverserà il sentiero Cai: "Una vera e propria ricerca antropologica sul campo"

Da Pantelleria al Piemonte sul dorso di un mulo. Il viaggio di Francesco Paolo Lanzino, palermitano di 28 anni, da sempre amante del trekking vuole contribuire alla riscoperta del mondo rurale e degli antichi saperi sognando un un mondo più sostenibile. Avrà inizio nella prima metà di aprile e diventerà un progetto documentaristico. Il titolo già c'è ed è Woodvivors. Sei mesi, 2 mule e tantissimi incontri per raccontare l’Italia a passo lento, lungo uno dei più lunghi sentieri al mondo, il sentiero Italia Cai, che, come un filo unisce la Penisola, attraversando zone di grande valore non solo naturalistico, ma anche storico e culturale. Un viaggio, lungo 2.500 chilometri, attraverso i parchi italiani: Pantelleria, Madonie, Nebrodi, Etna, Aspromonte, Sila, Pollino, Appennino Lucano, Gran Sasso, Majella, Monti Sibillini, Foreste Casentinesi, Appennino Tosco-Emiliano e Alpi Apuane. 

“Raccontare la vita rurale nel 2021 - spiega Francesco Paolo Lanzino, fondatore del progetto - è uno dei nostri obiettivi principali. Si tratterà di una vera e propria ricerca antropologica sul campo, il cui scopo sarà anche quello di migliorare la fruibilità e la leggibilità culturale delle molte realtà della nostra Penisola”. Il mulo è forse l’animale che nel corso della storia meglio si è adattato a variazioni geografiche e ambientali. Ha una grandissima capacità di adeguarsi a territori diversi, diverse risorse, alle diverse erbe spontanee e gode di una incredibile resistenza allo sforzo fisico. Un animale che probabilmente ha contribuito più di tutti allo sviluppo della civiltà per come si presenta ai giorni nostri. “Il mulo e le mulattiere sono da sempre una costante dell’Italia rurale da Nord a Sud - prosegue l'ideatore del progetto - viaggiare a piedi in compagnia di un mulo – o di due mule e un asino come nel nostro caso – è come costruire un ponte fra passato e presente, ed entrare in sintonia con le diverse peculiari realtà sparse sul territorio italiano, rispettando le loro vite e individuando, di volta in volta, i dettagli e i loro aspetti più intimi”.

Come nasce il progetto Woodvivors

Il progetto prende il nome dall’associazione di promozione sociale Woodvivors APS, nata con lo scopo di raccontare un viaggio alla ricerca di quella civiltà contadina, impoverita da decenni di urbanizzazione della sua risorsa più importante: le braccia dell’uomo. La genuinità e la vivacità che la contraddistinguono continuano a sopravvivere nei gesti di ogni giorno, nonostante le mille difficoltà. Percorrere l’Italia a passo di mulo è un modo per entrare a contatto, conoscere farsi raccontare e raccontare al pubblico la storia di questo mondo e di ciò che di questo, nascosto fra le pieghe di montagne e colline, sopravvive. Un viaggio tra braccianti, pastori e vecchi artigiani, documentando le antiche manifatture, le tecniche semplici, perfezionate in secoli di esercizio, i piatti tipici che ancora giustamente prevedono soltanto l’utilizzo sapiente di prodotti di stagione. Un’interpretazione critica, quella proposta da Woodvivors, che partendo dalle nostre radici arriva al presente, che guarda al passato per trovare le radici di un futuro sostenibile, valorizzando le peculiarità di un Paese dove ogni 30 km si incontrano culture, usanze, e spesso addirittura lingue diverse.

I sostenitori del progetto

“Il Club Alpino Italiano con il sostegno al progetto Woodvivors intende dare il via ad un percorso di approfondimento al tema della Restanza intesa non come inerzia e passiva rassegnazione, ma come scelta di vita consapevole e presidio attivo del territorio nelle aree interne italiane - spiega Antonio Montani, vicepresidente generale del Club Alpino Italiano - , in modo particolare desideriamo comprendere il fenomeno dello spopolamento delle aree montane e i processi di collaborazione e resistenza messi in atto dalle comunità locali basandosi sulle proprie tradizioni e risorse. Seguendo il filo rosso del Sentiero Italia Cai - conclude - vogliamo riscoprire, muovendoci al passo dei muli, gli antichi lavori da preservare, i dialetti e quanto le montagne italiane hanno da offrire”. Insieme al Club Alpino Italiano, appoggeranno il progetto Woodvivors l’azienda italiana Ferrino con la fornitura del materiale e l’abbigliamento tecnico per poter affrontare sei mesi in totale autonomia, Acme Drugs, provvedendo al sostentamento degli animali, Legambiente e il Parco nazionale di Pantelleria.


 

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