"Istigazione al terrorismo", condannata ma scarcerata ricercatrice libica
Kadiga Shabbi è stata condannata dal gup a un anno e otto mesi, con pena sospesa. La docente, 46 anni, era stata fermata dalla polizia nel dicembre del 2015
Kadiga Shabbi, la ricercatrice libica dell'Università accusata di istigazione a commettere reati in materia di terrorismo, è stata condannata in abbreviato a un anno e otto mesi, con pena sospesa. La docente, 46 anni, era stata fermata dalla polizia nel dicembre del 2015.
Il pm Calogero Ferrara, sostituto procuratore del dipartimento speciale anti-terrorismo della Procura guidata da Francesco Lo Voi, aveva chiesto quattro anni e sei mesi. Il gup Lorenzo Iannelli non ha riconosciuto l'aggravante della transnazionalità. Da qui la riduzione della condanna. Il giudice ha dichiarato sospesa la pena e ha disposto la scarcerazione dell'imputata.
Shabbi era in cella da giugno. Secondo l'accusa, la ricercatrice avrebbe mantenuto contatti con foreign fighters e avrebbe fatto propaganda per Al Qaeda sul web. Gli agenti della squadra mobile hanno passato al setaccio tutte le comunicazioni della donna sul web e la rete di contatti. Avrebbe "propagandato materiale documentale, fotografico e video chiaramente di tipo estremista jihadista, reperito informazioni in rete poi fornite ai combattenti sul suolo libico".