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Domenica, 28 Aprile 2024
Mafia Villaggio Santa Rosalia

Mafia, summit dal carcere e affari coi fiori da vendere nei cimiteri: a processo 22 tra boss e gregari

Alla sbarra appartenenti al clan del Villaggio Santa Rosalia, che sarebbe stato guidato anche dalla sua cella di Rebibbia da Salvatore Sorrentino. La Procura ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per gli arrestati nell'ambito del blitz della guardia di finanza dello scorso giugno

Avrebbe continuato a comandare dal carcere di Rebibbia, non solo con lettere e pizzini, ma anche sfruttando le videochiamate con la sua famiglia, che sarebbero diventate dei summit mafiosi. Ma Salvatore Sorrentino, che secondo gli inquirenti sarebbe stato a capo del clan del Villaggio Santa Rosalia, avrebbe pure fatto affari importando droga dalla Calabria e fiori dal Ragusano da rivendere poi nei cimiteri. Adesso per lui ed il figlio Vincenzo e altre 20 persone, coinvolte nel blitz "Villaggio di famiglia", messo a segno lo scorso 27 giugno dalla guardia di finanza, inizierà il processo.

Le intercettazioni: "I boss gestivano il business dei fiori e del pane"

Il procuratore aggiunto Marzia Sabella ed i sostituti Federica La Chioma e Francesca Mazzocco hanno infatti chiesto ed ottenuto il giudizio immediato per Sorrentino, il figlio, ma anche Andrea Ferrante, Simone Fiorentino, Francesco, Paolo e Silvestre Maniscalco, Cristian Tommasino, Rosaria Leale, Rosario Manno, Pietro Maggio, Alessandro Miceli, Giovanni Cancemi, Leonardo Marino, Morris Morgan Cardinale, Giampiero Giannotta, Vincenzo Sparla, Luigi Abate, Vincenzo Adelfio, Gianluca Bruno, Gaetano Sorrentino e Andrea Nicolò.

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