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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Palazzo Reale-Monte di pietà / Via Ballaro

Falsi passaggi di proprietà per centinaia di auto, via al processo per 4: ben 222 le vittime

Per avvertire le persone offese e consentire loro di costituirsi eventualmente parte civile si è proceduto per pubblici proclami. Principale imputato Salvatore Mendola, titolare di un'agenzia di disbrigo pratiche a Ballarò che avrebbe taroccato i documenti

Centinaia di atti falsi per altrettanti falsi passaggi di proprietà di auto, all'insaputa dei loro stessi proprietari. E' questo che avrebbe fatto Salvatore Mendola, titolare di un'agenzia di disbrigo pratiche di Ballarò, sin dal 2015. Per lui e per altri tre imputati il procuratore aggiunto Sergio Demomtis ed il sostituto Giovanni Antoci hanno chiesto il rinvio a giudizio: le vittime sono così tante - ben 222 - che per consentire loro di costituirsi eventualmente parte civile all'udienza preliminare il gup ha dovuto procedere per pubblici proclami.

Mendola, che ha diversi precedenti, era stato arrestato a settembre del 2021. Il processo è stato chiesto anche per Maurizio Colajanni, Giacomo D'Aiuto e Laura Campanella. L'udienza preliminare è stata fissata per il 4 aprile alle 9.30 davanti al gup Giuliano Castiglia e si terrà nell'aula 24 del nuovo palazzo di giustizia. E' lì che dovranno presentarsi le persone offese se vorranno chiedere i danni agli imputati.

L'inchiesta era nata con la denuncia di una donna che il 12 febbraio 2018 aveva ricevuto un avviso di accertamento dell'Agenzia delle entrate in relazione al pagamento della tassa di proprietà del 2014 di un'auto che in realtà aveva venduto a D'Aiuto. Proprio perché venisse accertata la perdita di possesso del veicolo si era dovuta rivolgere al Giudice di pace. Il 29 gennaio 2018 aveva inoltrato tutta la documentazione al Pra perché venisse aggiornato l'avvenuto passaggio di proprietà, ma c'era stata un'altra sorpresa: era infatti risultato che il primo ottobre del 2015 l'auto era passata ad un'altra persona ancora, Campanella, e che c'era pure una denuncia di smarrimento del libretto di circolazione con la firma (falsa) della malcapitata e la copia di una carta d'identità rilasciata dal Comune il 17 marzo 2010 che la donna aveva disconosciuto. Le brutte sorprese capitate alla signora erano toccate anche ad altre centinaia di persone, che ora se vorranno potranno costituirsi parte civile.
 

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