Palermo e quel sogno straordinario chiamato Serpotta
Palermo, 3 agosto 2017. Sono appena le 16:30 e fuori il termometro segna circa 36º con 56% di umidità, eppure mi domando se sia il caso di scendere per le vie della mia città. Ogni volta, camminando per le strade di Palermo, mi rendo conto che ci sono chiese, vicoli, monumenti, ancora tutti da esplorare così, mimetizzandomi insieme ai turisti, per un giorno vivo la mia città come se fossi uno straniero. Ebbene sì, mi emoziono nel vedere ciò che ancora non conosco e quasi come un bambino, mi soffermo ad osservare come se fossi in un'altra città, addirittura in un'altra epoca. Palermo, tanto amata e spesso giudicata, martoriata e tradita, oggi stava per regalarmi un sogno; SERPOTTA. Mi sono ritrovato davanti l'Oratorio dei Bianchi, precisamente a Piazzetta della Vittoria dello Spasimo, uno dei quartieri più antichi di Palermo e leggo: SERPOTTA e il suo tempo. Il suo tempo? Si, avete capito bene. Mi sono avvicinato all'ingresso, ottima accoglienza e professionalità mi hanno spalancato le porte verso un mondo antico e poi... A voi il pensiero.