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Scuola al via, i sindacati lanciano l'allarme: "A rischio il diritto allo studio dei disabili"

Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal chiedono alla ministra Fedeli un incontro per discutere del rientro dei docenti di sostegno siciliani, titolari di una cattedra fuori regione

Tra circa tre settimane la scuola ricomincerà e alcuni importanti problemi non hanno ancora trovato una soluzione. A denunciarlo sono Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal secondo cui il diritto allo studio dei disabili sarebbe a rischio. “A distanza di oltre venti giorni dall’impegno assunto dalla Regione di farsi portavoce di una richiesta urgente per la convocazione di un tavolo nazionale sulla scuola siciliana - affermano i sindacati -, quasi a ridosso dell’avvio delle lezioni, a operazioni di mobilità annuale ampiamente avviate, continuiamo a non ricevere risposta e a registrare l’indifferenza sul tema del diritto allo studio degli alunni diversamente abili e sulla possibilità di rientro, con mobilità annuale, dei docenti specializzati titolari fuori regione". 

I sindacati ribadiscono quindi la necessità di un incontro al ministero dell'Istruzione: "Confidiamo nella lungimiranza dei decisori politici e della ministra Fedeli, affinché si possa avviare un dialogo per affrontare concretamente le esigenze dell’utenza unitamente alle legittime aspettative del personale. Si apra subito un confronto in cui si provi, con urgenza, a dare alcune risposte all’esigenza di qualità nella scuola siciliana, a partire dall’utilizzo del personale esiliato da incomprensibili algoritmi”. Lo scrivono in una lettera aperta rivolta al presidente della Regione Rosario Crocetta, all’assessore all’Istruzione e Formazione Marziano, e per conoscenza alla ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca, Valeria Fedeli, Graziamaria Pistorino, segretario regionale Flc Cgil, Francesca Bellia, Cisl Scuola, Claudio Parasporo, Uil Scuola e Michele Romeo, Confsal.

“Abbiamo più volte segnalato la necessità strutturale dello sviluppo del Mezzogiorno come motore del Paese - continua la lettera - , di adeguati investimenti in istruzione e ricerca a partire dal tempo pieno (più strutture, più docenti, più personale Ata), abbiamo ribadito la necessità di dare stabilità al personale di sostegno per garantire l’efficacia dell’integrazione in un territorio quasi completamente privo di ulteriori servizi (ampliamento dell’organico di diritto in funzione degli effettivi posti in deroga, per le immissioni in ruolo e per la mobilità), evidenziato come sia incomprensibile non garantire assunzioni stabili e continuità della prestazione lavorativa a un precariato con elevata formazione intellettuale, condannato a ingrossare le fila delle sproporzionate percentuali della disoccupazione giovanile siciliana”.

Solo una decina di giorni fa, Slai Cobas ha annunciato tagli importanti tra gli assistenti igienico-personale a opera del Miur: "Si vogliono cacciare via dopo più di 20 anni di servizio, solo a Palermo, 70 assistenti da un bacino di 168 precari. L'ennesima operazione di 'macelleria sociale' dei governi, sia a livello nazionale che locale, a danno di lavoratori e di studenti disabili privati dell’assistenza prevista dalla legge 104/92, cioè fornita attraverso gli assistenti specializzati (con 900 ore di corso e anni di esperienza sul campo)".

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