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Elezioni regionali 2022 Palazzo Reale-Monte di pietà / Piazza Verdi

Elezioni, bagno di folla per Conte davanti al Teatro Massimo: "Nessuno parla di antimafia e anticorruzione"

Si è concluso in piazza Verdi il tour siciliano del leader del Movimento 5 Stelle. Sul palco con lui l'ex procuratore generale Roberto Scarpinato, candidato al Senato, e Nuccio di Paola, che punta invece alla presidenza della Regione. Scontro a distanza con Renzi sul Reddito di cittadinanza

"Forse mi sbaglio ma nessuno parla di antimafia, che assieme all'anticorruzione è sparita dai radar". E' l'accusa del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che ieri sera ha arringato la folla che lo ha accolto in piazza Verdi con un lungo applauso. Migliaia i simpatizzanti arrivati davanti al Teatro Massimo per applaudire l'ex premier che si è presentato sul palco indossando una camicia di colore nero. Con lui anche l'ex procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato, candidato al Senato per il M5S, e il candidato alla presidenza della Regione Siciliana Nuccio Di Paola. Con la tappa di ieri si è concluso il tour elettorale di Conte in Sicilia.

L’ex premier negli ultimi giorni ha infatti girato per l’Isola organizzando diversi comizi in vista dell’appuntamento elettorale con le Politiche e le Regionali del prossimo 25 settembre. "Dalla Sicilia - ha dichiarato Conte - porto con me un grande entusiasmo da parte della popolazione, una grande voglia per una svolta al governo, una voglia di riscatto e di imprimere un cambiamento. C'è tanta attenzione per la nostra proposta politica. Credo che i siciliani hanno compreso le carte in regola per governare finalmente questa isola, dopo anni di seria opposizione, dopo anni in cui anche dall'opposizione abbiamo dimostrato come teniamo a cuore questa isola".

5 Comizio Conte a Palermo 17 settembre 2022-2

Tra i temi caldi trattati c’è il "cavallo di battaglia" del Movimento, il Reddito di cittadinanza. "Fanno la guerra ai poveri, il boicottaggio ai percettori del reddito accomuna tutte le forze politiche. Hanno detto tutti no al salario minimo, ma l'altro giorno hanno innalzato lo stipendio a chi già prende 10 mila euro al mese, una follia. Questo è un mondo capovolto. La nostra missione è restare in politica solo per operare in vostro favore" ha concluso Conte, protagonista di uno scontro a distanza con Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva, infatti, si è rivolto al ministro degli Interni Luciana Lamorgese chiedendo particolare attenzione per l’ordine pubblico in vista dell’appuntamento di oggi pomeriggio ai Giardini del Massimo.

Alla base dello scontro una dichiarazione di Conte che, durante il suo comizio ad Agrigento, ha esortato Renzi a parlare del Reddito di cittadinanza presentandosi in pubblico "senza scorta". Parole che sono state interpretate come un "invito alla violenza". "Siamo in una fase - ha detto il leader di Italia Viva - in cui avremmo dovuto fare tutto tranne che una campagna elettorale e ci siamo perché Conte ha pensato che se si andava voto ora, salvava la pelle e sta facendo una campagna non solo populista ma clientelare sul reddito di cittadinanza. Sapete cosa ha detto oggi a Palermo? Ha detto 'Renzi venga senza scorta' a parlare del reddito di cittadinanza. Cosa stai facendo Conte? Minacci la violenza fisica? Ti devi vergognare, sei un mezz'uomo, abbi il coraggio di affrontare un confronto civile. Questo è linguaggio mafioso".

A stretto giro di posta è arrivata la replica di Conte: "Renzi non deve giocare, non deve stravolgere le parole. Deve confrontarsi con le persone che sono davvero in difficoltà. Poi, che lui voglia strumentalmente leggerlo come un invito alla violenza è una sua iniziativa gratuita che lo contraddistingue. Non è la prima volta che riesce a stravolgere le cose a suo uso e consumo. Il mio era un invito a confrontarsi con i percettori del reddito di cittadinanza senza filtro. Venire qui e parlare con le persone, ma farlo anche al Nord, ovunque". Poi, parlando delle votazioni, ha concluso: "Serve l'ultimo sforzo, tutti temono la nostra risalita che è forte è chiara. Ciascuno deve convincere chi in questo momento vuole astenersi e portarli a votare".

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