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Riaprono i ristoranti ma a Palermo è corsa per il suolo pubblico

Tante le richieste in questi giorni al Suap. L'assessore Cettina Martorana ha promesso che dalla prossima settimana chiederà una deroga al regolamento. Ma per i componenti della IV commissione "la burocrazia vive distante anni luce dai reali bisogni dei commercianti"

L’assessore alle Attività Economiche Cettina Martorana, e l’assessore ai Rapporti Funzionali con Amat, Giusto Catania, hanno incontrato il presidente di Amat, Michele Cimino, per trovare una soluzione agli ostacoli di natura giuridica ed economica che sino ad oggi hanno ostacolato il rilascio delle concessioni di suolo pubblico per dehors negli spazi sottoposti a tariffazione della sosta assegnati alla municipalizzata.

"Le parti - si legge in una nota - supportate dai rispettivi vertici amministrativi, hanno raggiunto un accordo sulla base del quale verrà quantificato in tempi brevi il ristoro ex art.26 del contratto di servizio stipulato tra il Comune di Palermo e l'Amat S.p.A. Nelle more della quantificazione, verrà adottata una soluzione temporanea, che prevede il pagamento di una somma soggetta ad eventuale conguaglio.

Al termine dell'incontro, Martorana e Catania, insieme a Cimino, hanno espresso "compiacimento per la definizione positiva della questione trattata, confidando che la concessione del suolo pubblico per la collocazione di dehors possa essere uno strumento di rilancio per le attività economiche del settore della ristorazione e dei pubblici esercizi, provate dal permanere di provvedimenti che ne hanno limitato l’attività a causa delle note conseguenze derivanti della pandemia da Covid ancora in corso”.

Il sindaco, Leoluca Orlando, di concerto con l'assessore alle Attività Produttive, Cettina Martorana, risolta la questione con l'Amat, ha subito dopo dato disposizioni agli uffici di predisporre provvedimenti urgenti finalizzati a consentire la riapertura di pubblici esercizi mediante l'occupazione dello spazio esterno - anche in deroga a taluni articoli del regolamento approvato dal Consiglio comunale - per l'intero periodo emergenziale.

Le reazioni

Così il presidente Ottavio Zacco e i consiglieri della VI commissione: "Malgrado l'impegno profuso dalla VI commissione, al fine di agevolare l'iter burocratico per ottenere la concessione del suolo pubblico da parte delle attività di ristorazione, devo constatare mio malgrado che per l'ennesima volta la burocrazia vive distante anni luce dai reali bisogni dei commercianti. Nonostante dal prossimo lunedì, la Sicilia diventerà zona gialla, a causa dei ritardi ingiustificati causati dalla disattenzione da parte dell'amministrazione attiva verso alcune categorie, le attività di ristorazione e food, si troveranno sprovviste dell'autorizzazione di occupazione del suolo pubblico, causando di fatto oltre all'ennesima umiliazione anche un ulteriore danno economico per tutte le attività che non dispongono di spazi esterni già autorizzati. Pertanto, per scongiurare un' ulteriore catastrofe economica e sociale, unitamente con i componenti della sesta commissione abbiamo inviato una nota al Sindaco e all'assessore alle attività produttive al fine di rilasciare le concessioni di suolo pubblico in deroga ai regolamenti e non oltre 200mt dall'ubicazione del pubblico esercizio, di favorire l’utilizzo di piazze pubbliche, garantendo la  salvaguardia della pubblica incolumità, della sicurezza stradale e fatti salvi i diritti di terzi".

Questa invece la reazione di Gelarda e Anello (Lega): "Finalmente, dopo mesi di dibattito, un problema sollevato dalla Lega all’amministrazione comunale è stato risolto, almeno dal punto di vista amministrativo. Il Comune è riuscito a quantificare quanto, ogni mese, costerebbe la concessione di uno stallo sulle strisce blu: 150 euro al mese. Questo permetterà ai ristoratori di ottenere finalmente le concessioni che al momento sono totalmente bloccate. Il problema è però che tale somma al momento dovrebbero pagarla i ristoratori. La media degli stalli richiesti sarà mediamente di tre o quattro, quindi ogni ristoratore si troverà costretto a pagare fino a 600 euro al mese. Tutto questo è inaccettabile, perché bisogna attivare immediatamente un percorso amministrativo per poter utilizzare i fondi nazionali e regionali che sono stati stanziati per pagare il suolo pubblico ai ristoratori, cosi come previsto anche dalla legge 77/2020. Non si tratta di una scelta o di un capriccio dei ristoratori, ma di una norma che li obbliga a far consumare fuori i loro clienti. Non possiamo gravare ulteriormente sulle spalle di una categoria che è già in ginocchio a causa della pandemia".

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