rotate-mobile
Cultura Petralia Soprana

Da Palermo a Messina passando dalle Madonie: pellegrini sulla via Francigena

Il percorso è stato raccontato dall’architetto Antonella Italia nel suo libro “La torre normanna, Santa Cristina e i pellegrini sulla via Francigena”: sarà presentato domenica a Petralia Soprana

Sin dal Medioevo, Palermo è stata una delle tappe principali della Via Francigena che si snodava fino a Messina. Pellegrini e mercanti per secoli l'hanno attraversata passando per vari paesi delle Madonie per giungere a Troina, in provincia di Enna. A questo percorso l’architetto Antonella Italia dedica un capitolo intero del suo ultimo libro “La torre normanna, Santa Cristina e i pellegrini sulla via Francigena” . Nella guida viene descritta la storia delle antiche vie di transito e pellegrinaggio ed in particolare ci si concentra proprio sulla Palermo-Messina che passa per le montagne che collegano Troina, Nicosia, Petralia, Polizzi e Caltavuturo. Lungo quest’ultima, tra le più importanti, la commenda dei Cavalieri di Malta a Polizzi Generosa, Petralia Sottana con il magnifico ponte di San Brancato e Petralia Soprana con la chiesa di San Teodoro costruita nel 1062 da Ruggero passando per Gangi.

Il libro sarà presentato domenica 30 dicembre alle 10 a Villa Sgadari nell’ambito delle manifestazioni natalizie del Comune di Petralia Soprana. La pubblicazione, “La torre normanna, Santa Cristina e i pellegrini sulla via Francigena”, arricchita dalla prefazione dal presidente della sezione di Palermo di Italia Nostra Piero Longo e dalle immagini di Lorenzo Mercurio e Toni Saetta, conduce il lettore attraverso il periodo storico che si snoda dal Regno nel Sole (1130 1194), ovvero dall’incoronazione a re di Sicilia di Ruggero II d’Altavilla, fino alle vicende dei pellegrini e dei cavalieri che videro la Chiesa di Santa Cristina la Vetere quale luogo deputato alla loro accoglienza, quando nel medioevo Palermo fu una delle tappe principali del percorso che conduceva da Messina a Roma, Santiago de Compostela e Gerusalemme. Italia descrive con accuratezza l’utilizzo della trama viaria quale strada di pellegrinaggio e parte integrante della via Francigena, lungo la quale sorgevano le hospitalia, strutture dove i viandanti trovavano cibo e cure dopo avere attraversato strade e luoghi insicuri e impervi.

“La Chiesa di Santa Cristina la Vetere - spiega l’architetto Italia - rappresenta una testimonianza della cultura dei pellegrinaggi a Palermo, dimostrata dall’antico toponimo: chi la visita, ha la possibilità di compiere un’esperienza emotiva di raccoglimento interiore, in sintonia con i dettami delle nuove frontiere del turismo relazionale. Il libro è la sintesi - precisa l’autrice - di un lavoro condotto sinergicamente nel tempo con studenti universitari, giovani impegnati in stage formativi, associazioni, soggetti privati, enti pubblici e istituzionali. Tutti hanno contribuito, lavorando a fianco di ItiMed, alla conoscenza storica e artistica del monumento architettonico, congiuntamente ai soci che, con dedizione, amore e passione, hanno reso possibile la fruizione, nonché la piena restituzione alla città di questo piccolo gioiello. Un tesoro affidato alla gestione di ItiMed grazie alla piena collaborazione - conclude l’architetto Italia - da parte di don Silvio Sgrò, rettore del Seminario Arcivescovile di Palermo”.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Da Palermo a Messina passando dalle Madonie: pellegrini sulla via Francigena

PalermoToday è in caricamento